la riapertura
I segreti e gli affreschi di Palazzo Attems, messi in sicurezza i soffitti

Concluso il cantiere, investiti 500mila euro. Riemersi affreschi e storia dell'edificio.
Una rinnovata bellezza e, soprattutto, la fine di un lungo cantiere. Questa mattina, Palazzo Attems-Petzenstein ha riaperto le porte del Piano nobile, Salone d’onore e Salone monumentale che fino a fine gennaio erano chiusi al pubblico per gli imponenti lavori di restauro. Un cantiere avviato il 15 dicembre 2020 dal valore di 500mila euro, dopo che le prime avvisaglie di deterioramento sono emerse nel 2018, con la caduta di alcune parti di controsoffitto dalle stanze del piano. L’anno successivo, la Direzione Patrimonio ha affidato le analisi sull’immobile.
Da quello step è partita la parte progettuale sulla sede della Pinacoteca e Musei provinciali, con un iter complesso. “Le scelte che abbiamo fatto in sede di progetto e condivise con la Sovrintendenza - spiega l’architetto Elisa Traini, direttrice dei lavori - sono state messe in discussione nel momento del cantiere. Questo ha rivelato molte novità, a partire de decorazioni e affreschi che sono riemersi togliendo gli intonaci a rischio crollo. Abbiamo anche sperimentato delle tecniche innovative, sfruttando un sistema di permature con dei trofei in fibra di basalto”.
Aspetti tecnici che hanno dato modo di riscoprire le diverse epoche dell’edificio, ideato da Nicolò Pacassi nella prima metà del Settecento. Oltre alla messa in sicurezza della struttura in sé, quindi, si è andati a dare respiro a opere realizzate nel corso del tempo, consolidando in alcuni casi gli stucchi risalenti a secoli fa, in altri sono stati rimossi e riproposti i decori trovati sotto le diverse stratificazioni. “Ci sono state scoperte interessanti - evidenzia il responsabile dei lavori, Daniel Troncon - permettendo di riportare alla luce i colori storici del palazzo”.
“Riapriamo al pubblico il Piano nobile con tutti i requisiti di sicurezza - rileva la direttrice Raffealle Sgubin - e siamo felici di poter riaprire le nostre sale alle prossime iniziative. Al piano terra l’attività espositiva non è mai cessata, tornando anche al primo piano. Il cantiere ha permesso di scoprire dei lacerti di affresco, che permetteranno lo studio delle prime fasi” dell’immobile. A quel periodo, peraltro, appartiene la tela “Gli dei dell’olimpo” di Antonio Paroli, installata sul soffitto della sala principale nel 1744 e che necessitava di un importante restauro.
L’ultimo intervento sul dipinto risaliva infatti attorno al 1924. “È stato un intervento complicato per le sue dimensioni - spiega Silvia Vanden Heuvel, restauratrice della ditta Esedra - poiché misura 4,5 metri di lunghezza per 2,70 metri di altezza ed è collocata a circa 6 metri da terra. L’intervento aveva due obiettivi: ripristinare le condizioni strutturali necessarie al sostegno della pellicola pittorica e una finalità estetica, riportando in luce il dipinto originale con il chiaroscuro. Un effetto attutito dall’uso di vernici, ritocchi e ridipinture”.
Complicato anche il riposizionamento dell’opera, attraverso un rilievo laser poiché la cornice non era quella originale. “Abbiamo restaurato il vecchio telaio, adattandolo alla cornice”. Soddisfazione per questo lavoro è stata espressa dall’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, che ha ricordato “quando, tra il 1992 e il 1995, ero assessore a Milano, il soffitto della Sala Giunta del Palazzo della Provincia ospitava il plafond ‘La Virtù’ del Tiepolo, che aveva il pregio di rasserenarmi anche nei momenti più difficili dell'attività e mi portava fortuna”.
“Anche nei recenti difficili lavori di restauro a Palazzo Attems Petzenstein, gli dei hanno dimostrato tutta la loro benevolenza. Un buon segno per il lavoro che ci aspetta nei prossimi anni” ha rimarcato. Il collega al Patrimonio, Sebastiano Callari, ha quindi ringraziato Erpac: “Si tratta di una realtà che in passato ha subito critiche ingiuste, forse perché in troppi hanno sottovalutato il grande valore rivestito da Gorizia per il Friuli Venezia Giulia grazie ai suoi musei, al suo vasto patrimonio architettonico e alle sue importanti occasioni culturali".
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