Sdraussina, il Circolo Culturale scrive una lettera per salvare l'antico lavatorio

Sdraussina, il Circolo Culturale scrive una lettera per salvare l'antico lavatorio

A Poggio Terzarmata

Sdraussina, il Circolo Culturale scrive una lettera per salvare l'antico lavatorio

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 13 Gen 2021
Copertina per Sdraussina, il Circolo Culturale scrive una lettera per salvare l'antico lavatorio

Il Circolo Culturale di Sdraussina chiede il ripristino del manufatto per mantenere la storia locale. Inviata una lettera alla ditta manutentrice.

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Stanno procedendo i lavori alla roggia di Poggio Terza Armata – Sdraussina, il canale costruito a metà Ottocento e che passa vicino a case e monumenti della frazione del comune di Sagrado. La richiesta del Circolo Culturale di Sdraussina, che ha indirizzato alla ditta esecutrice dei lavori un’apposita lettera, è quella non solo di salvare ma anche di valorizzare l’antico lavatoio ancora presente, traccia indelebile di una storia rurale non molto lontana temporalmente.

“Abbiamo notato con piacere, come stanno celermente proseguendo i lavori di ripristino alla piccola Rosta e al canale della Roja che attraversa il nostro paese e che, un tempo, alimentava la centralina elettrica della Fabbrica di Sdraussina. Esprimiamo qui, sorretti dalle firme che si leggono per conoscenza, il desiderio di noi cittadini, profondamente legati al nostro paese, a che venga ripristinato il lavatoio a fianco del ponticello che collega Via IV Novembre a Via 2 Giugno, subito a monte della fabbrica stessa”, precisa il Circolo nella lettera inviata alla Sagrado Sinergie di Brugnera, in provincia di Pordenone.

Una storia che affonda le proprie radici nella seconda metà dell’800 quando il Consorzio per la Filatura dei Cascami di Seta dei fratelli Klein realizzò a Sdraussina una delle più grandi imprese nell’Impero legate alla filatura. Vi fu lavoro per tutti, ma anche inquinamento e disagi ai quali i nostri nonni seppero reagire con fermezza e pervicacia. “L’impossibilità di accedere all’Isonzo li costrinse a scavare nuovi pozzi per abbeverare il bestiame, a ricorrere all’antico scivolo napoleonico sull’Isonzo. Dovevano essere infine superate le difficoltà che le donne erano costrette ad affrontare in uno dei lavori femminili più faticosi: il lavaggio e il risciacquo dei panni. Ecco che vennero costruiti diversi lavatoi, affinché potessero raggiungere l’acqua senza pericolo. È uno di questi lavatoi – conclude la lettera - che noi chiediamo venga riportato alla luce. Lì, in quel lavatoio sono scivolate via ore liete e dolorose delle nostre nonne e bisnonne. Fosse primavera, estate, autunno o inverno, loro erano lì, a parlare, cantare, gioire e soffrire. Sono pezzi della nostra storia che noi chiediamo siano salvaguardati. L’intervento, che siamo certi vorrete eseguire, sarà adeguatamente ricordato in una tabella, che sarà posta a fianco del manufatto”.

Il desiderio del circolo è che si “valorizzi quella che è la nostra storia”, sottolinea la portavoce del Circolo, Aleksandra Devetak. Un altro passo dei progetti culturali che da anni il Circolo di Sdraussina propone e realizza sul territorio.  

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