le richieste
Piano scuole a Monfalcone, «basta troppi studenti stranieri in classe»

Il Comune chiede a Regione e Ufficio scolastico regionale di evitare che ci sia un sovrannumero di studenti stranieri in classe.
Ridurre il sovraffollamento scolastico per evitare la preponderanza di studenti stranieri e per fare in modo che, in ogni istituto comprensivo, la maggioranza dei bambini in ogni classe sia italofona. Questo è il punto fermo del nuovo Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla giunta comunale di Monfalcone per il triennio 2024-2027, basato sulle attuali esigenze didattiche e sul rispetto delle disposizioni di legge vigenti. Il Comune chiede che a farsene carico siano la Regione e l’Ufficio scolastico regionale.
Lo fa citando le linee base che stabiliscono in 1.200 i limiti numerici massimi di studenti iscritti consentiti per gli istituti comprensivi. “Con questo Piano - spiega il sindaco Anna Maria Cisint - vogliamo che sia garantito un equilibrio territoriale e un’attenzione alle aree come la nostra, caratterizzate da particolari situazioni ambientali, sociali, culturali e linguistiche, in modo da incidere concretamente sulle due criticità molto rilevanti riscontrate all’interno di entrambi gli istituti comprensivi presenti in città".
"Infatti - continua Cisint - risulta necessario intervenire per fronteggiare una situazione che probabilmente non conosce eguali nell'ambito dell'intero territorio nazionale, causata dagli elevati flussi migratori che si sono riversati sulla città e che incidono sia sul numero di iscritti in ciascun istituto comprensivo, sia sulla percentuale di alunni non italofoni presenti nelle classi, con ricadute fortemente negative sull’organizzazione dei servizi compresi quelli di refezione e di trasporto scolastico".
"Si crea in questo modo una grave alterazione del sistema didattico e relazionale in considerazione che il background sociale, culturale, relazionale degli studenti non italofoni risulta dominante e incide perfino sulla lingua parlata in classe, che non risulta essere l'italiano”. Di conseguenza, Monfalcone ha richiesto una serie di misure per rimediare a questa situazione. “La prevalenza della componente non italofona - sottolinea ancora il sindaco Cisint - genera una condizione paradossale: gli alunni italiani, che sono in percentuale minoritaria rispetto agli stranieri, sono costretti a vivere uno stato di isolamento".
Per la prima cittadina, questo porta molti genitori decidono di iscrivere i loro figli nelle scuole dei comuni limitrofi. "Non possiamo più tollerare tutto questo e quindi chiediamo di garantire un riequilibrio rispetto alla percentuale degli stranieri ammessi, rispettando le norme che prevedono un numero massimo di 1.200 studenti in ogni istituto comprensivo e, soprattutto, che la maggioranza dei bambini in ogni classe sia italofona". Ha quindi ricordato lo sforzo del Comune "per realizzare importanti interventi per la costruzione di nuove scuole, e cioè Cuzzi, Sauro e Redentore, e per la messa in sicurezza di alcune strutture già esistenti”.
Va rilevato inoltre che l’apposito decreto ministeriale in materia, al fine di evitare la formazione di classi composte da alunni con livelli di scolarizzazione fortemente disomogenei, prevede che il collegio dei docenti formuli proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi, per evitare la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri.
“La normativa vigente prevede esplicitamente che la maggioranza dei bambini presenti in classe sia italofona - sono le parole dell'assessore all’Istruzione, Tiziana Maioretto - è una condizione che, stante i dati demografici, si potrà verificare solo attraverso una equilibrata distribuzione della popolazione scolastica tra gli istituti presenti sul territorio. La situazione riscontrata a Monfalcone è estremamente critica".
A parlare sono i dati statistici degli ultimi due anni, relativi al numero di bambini al Comprensivo Giacich: nell'anno scolastico 2022-23 gli iscritti risultano 1.439, con un’incidenza di stranieri pari al 72,12%. Per il 2023-24 il numero di iscritti è invece 1.407, ma con una percentuale di stranieri pari al 78,56%. L'istituto supera per il 17,5% il limite di 1.200 unità previste dalla norma. Condizione analoga per il Comprensivo Randaccio, dove l'anno scorso il numero di iscritti era 1.116 studenti, con una incidenza di stranieri pari al 62,56%.
Per il 2023-2024 il numero di iscritti è di 1.156 alunni, con una incidenza di stranieri pari al 68,96%. Percentuali giudicate troppo rilevanti per poter essere tollerate, sia dal punto di vista delle strutture disponibili che dell'efficacia dell'azione educativa. “Il sovraffollamento scolastico - conclude il sindaco Cisint - non può essere risolto con il costante superamento dei limiti normativi di capienza delle scuole attribuite agli Istituti comprensivi".
"Un superamento che, oltretutto, il Comune di Monfalcone non ha mai autorizzato. Per questo la giunta ha quindi deliberato di avviare un iter di revisione del dimensionamento scolastico nel territorio comunale, richiamando Regione e Ufficio Scolastico Regionale per attivare azioni concrete e ricercare soluzioni idonee a fronteggiare la grave situazione, con la finalità di garantire politiche educative improntate a criteri di equilibrio e qualità didattica, nell'interesse di tutti gli studenti”.
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