Una vita tra l'ago e il filo, l'intervista di Evy Baggioli alla nonna Anita Narduzzi, sarta per una vita

Una vita tra l'ago e il filo, l'intervista di Evy Baggioli alla nonna Anita Narduzzi, sarta per una vita

Dal progetto giornalistico del Max Fabiani

Una vita tra l'ago e il filo, l'intervista di Evy Baggioli alla nonna Anita Narduzzi, sarta per una vita

Di Evy Baggioli, classe 4B • Pubblicato il 11 Ago 2021
Copertina per Una vita tra l'ago e il filo, l'intervista di Evy Baggioli alla nonna Anita Narduzzi, sarta per una vita

Proseguono le interviste raccolte durante il progetto giornalistico del Max Fabiani di Gorizia. Oggi Evy Baggioli racconta la storia della propria nonna, Anita Narduzzi, e del lavoro come sarta.

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Qual è stata la sua prima esperienza sul campo?
Ho iniziato a cucire quando avevo soltanto dieci anni, avevo già creato alcuni vestiti per le mie bambole quand'ero ancora più piccola, ma è proprio a dieci anni che ho realizzato il mio primo vestito.

Come lo ha realizzato e in che circostanze?
È una storiella molto divertente: mia madre aveva un abito molto grazioso da matrimonio che io adoravo, non lo lasciava toccare a nessuno. Un giorno mi sono decisa ad indossarlo, purtroppo la taglia era troppo grande ed ho dovuto modificarlo! Ricordo come se fosse ieri... Non potevo farmi scoprire da mia madre o da mia sorella, quindi lo cucivo sotto al letto!

Com'è finita la storia? È riuscita a completarlo o l’hanno scoperta?
Alla fine sono riuscita a indossare l'abito: quel giorno tutta la famiglia era andata in chiesa e io avevo deciso di sfoggiarlo, purtroppo appena mia madre se ne accorse scoppiò in lacrime. Mi sentii molto in colpa, tanto che, per il nervoso, staccai uno a uno tutti i fiocchetti che decoravano il vestito.

Dopo questo evento ha fatto altre esperienze?
Ho continuato a cucire e piano piano è diventato il mio lavoro. Ai miei tempi si poteva fare ben poco, ma sono riuscita a trasformare uno dei miei passatempi in un lavoro a tempo pieno!

Altre esperienze lavorative?
Ho sempre cucito e continuo tutt'ora; dopo la morte del mio compagno ho smesso, ma poi ho lentamente ripreso. In più, sempre quand’ero giovane, spesso andavo a imparare a cucire da una signora molto brava, ricordo che non avevamo la possibilità di comprare il filo, quindi riciclavamo i fili di vecchi tessuti.

Solitamente come o con cosa lavora?
Ovviamente lavoro con le mie macchine da cucire; ormai non creo più vestiti dal nulla, mi limito a rattoppare o a fare l’orlo di quale lenzuolo, tenda o abito che i clienti mi portano, ma di certo non ho perso la mano!

Sa anche fare altro oltre a cucire, ad esempio lavorare a maglia o ad uncinetto?
Certo! So lavorare ad uncinetto, mentre non sono per niente brava a lavorare a maglia, mia sorella è molto più brava di me!

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