Assassino scoperto grazie al test Dna, prova per gli allievi del D'Annunzio

Assassino scoperto grazie al test Dna, prova per gli allievi del D'Annunzio

il laboratorio

Assassino scoperto grazie al test Dna, prova per gli allievi del D'Annunzio

Di Redazione • Pubblicato il 27 Apr 2023
Copertina per Assassino scoperto grazie al test Dna, prova per gli allievi del D'Annunzio

I ragazzi di Gorizia ospiti oggi dell’Immaginario scientifico di Trieste, la ricerca del finto assassino attraverso la tecnica di Jeffries.

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Si è svolta oggi, presso i nuovi laboratori dell’Immaginario scientifico di Trieste - situati nella zona recuperata del Porto Vecchio – l’attività scientifica svolta da parte di una classe dell’Isis D’Annunzio a indirizzo Biotecnologie sanitarie, incentrata sull’identificazione di un assassino immaginario con la tecnica del fingerprinting e dell’impronta genetica. L’attività, incentrata sulla fittizia ricostruzione di un articolo del Corriere della Sera, prevedeva l’identificazione genetica a partire da quello che potrebbe essere un reale fatto di cronaca.

“Ucciso in piena notte, intorno alle 2.30, nell’abitazione di via Castelletto 21/B”, cita il finto titolo di giornale. I ragazzi, suddivisi in cinque gruppi di lavoro, si sono cimentati nell’identificazione della persona ignota – responsabile dell’omicidio mai avvenuto - grazie ai materiali messi a disposizione nel laboratorio: dalle micropipette, alle centrifughe, alle vasche elettroforetiche con i rispettivi reagenti. Una tecnica, quella del Dna fingerprinting, che trova ampio impiego nei crimini e nelle investigazioni, oltre che nelle analisi forensi, o nei test di paternità.

Descritta per la prima volta dal genetista Alec Jeffries nel 1985, prevede l’uso di enzimi di restrizione in grado di ottenere frammenti di filamenti di Dna unici per ciascun individuo. La giornata è stata organizzata nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (ex-Asl) previsti dal ministero, per un ammontare di 150 ore complessive negli Istituti tecnici e 90 nei licei. Quest’anno il ministro dell’Istruzione Valditara ha stabilito le ore di Pcto svolte negli anni non saranno un requisito di ammissione, ma saranno comunque presenti al colloquio dell’Esame di Stato.

L’attività si è svolta sotto la guida della redattrice e divulgatrice scientifica Nicole Pillepich, nonché delle insegnanti Ruggiero e D’Ambrosio. Gli studenti, al termine della corsa elettroforetica, hanno comparato i risultati ottenuti attraverso i transilluminatori dotati di lampada ultravioletta. I ragazzi – di una classe quarta - hanno dimostrato serietà e interesse, partecipando attivamente al caricamento dei campioni, per ricevere infine gli elogi della stessa Pillepich.

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