LA DISCUSSIONE
Scontro Moretti – Cisint, il dem: «Concentrarsi sui temi sociali ed economici della città»

Secondo l’esponente regionale, chi vuole amministrare la città non deve occuparsi di ciò che già seguono i servizi di sicurezza e le Forze dell’ordine.
È un ulteriore richiamo a concentrarsi sui temi concreti che riguardano le persone, quello che rivolge anche oggi il consigliere del Pd e candidato sindaco del centrosinistra a Monfalcone, Diego Moretti intervenuto già nelle scorse ore sul caso Firat Alcu replicando alle dichiarazioni dell'europarlamentare Anna Maria Cisint. «Il pericolo del terrorismo riguarda anche l’Italia, nessuno l’ha mai nascosto ne intende farlo ora – afferma Moretti - di questo se ne sta occupando la magistratura, i servizi di intelligence e le forze dell’ordine, non certo i vari Salvini o Cisint, in perenne campagna elettorale, che conoscono come unico metodo di confronto il tentativo di delegittimazione di chi non la pensa come loro».
«Ricordo che negli otto anni di amministrazione Cisint la presenza degli stranieri è aumentata del 40 per cento – continua il dem - capisco che da quando frequenta Bruxelles e si è messa a fare l’assessora tuttologa, il “sindaco ombra” di Garritani e la balia del futuro candidato del centrodestra, Cisint abbia poco tempo per leggere le dichiarazioni altrui e quindi, nelle sue repliche, confonde mele con pere. Nel suo atteggiamento costantemente arrogante, si accorgerà che nella mia dichiarazione di ieri non c’erano né sottovalutazione, né ideologia, men che meno negazionismi di vario tipo». «Non è parte della mia storia né della mia cultura di riferimento» sostiene Moretti. Giudicando poi «patetico il nuovo argomento di presunta delegittimazione», Moretti non ci sta a farsi dire che non conosce la città e replica: «Al posto suo mi preoccuperei più del fatto che penso di conoscere la città più di qualche suo assessore».
E ancora: «L'attenzione di chi si candida ad amministrare la città dovrebbe essere quella di concentrarsi sui temi del territorio. Quindi parliamo di Monfalcone come polo industriale del Fvg, tra le città della regione con i redditi pro-capite più bassi, oppure della necessità di alzare i salari dei lavoratori del cantiere, sia quelli diretti che quelli dell’indotto, e con esso il cambio di modello organizzativo di Fincantieri. Perché allora non parlare del decreto della vergogna sull’amianto? Un tema che ha visto un imbarazzato silenzio di Cisint». Tra i temi da rilanciare secondo l’esponente ci sono poi i servizi sanitari dell’ospedale e del territorio monfalconese impoveriti. Infine: «Perché non parlare della scelta scellerata di costruire un campus scolastico nell’unico polmone verde della città? Di questo dovremmo parlare, non di temi sui quali vigilano, con costanza, efficacia e discrezione, servizi di sicurezza e forze dell’ordine. Tutto il resto serve a qualcuno per lucrare voti e consenso».
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