La situazione del Duca d'Aosta
Scontro Enac-Soprintendenza sull'aeroporto di Gorizia, il piano di rilancio ancora fermo

Opposizione all'attacco contro maggioranza e cda della partecipata. I lavori rallentati dal vincolo delle Belle arti.
La questione dell’aeroporto Duca D’Aosta torna al centro della discussione politica goriziana. A circa un anno dall’ultima ricapitalizzazione della società partecipata che lo gestisce - dopo un anno chiuso in rosso di 128mila euro -, nella quale il Comune di Gorizia è diventato di fatto l’unico azionista, la situazione non sembra essere cambiata di molto. Dello stato delle cose e del loro futuro se n’è parlato in commissione Bilancio la scorsa settimana, durante la quale l’assessore Dario Obizzi e i vertici della struttura hanno fatto il punto della situazione, dopo le richieste giunte dalle fila della minoranza.
Tra i punti centrali della riunione, è emerso il conflitto tra l’Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) e la Soprintendenza alle belle arti, dopo che quest'ultima ha dichiarato l'aeroporto come bene di interesse culturale. “Il vincolo è previsto dalla legge - spiega Obizzi - poiché l’immobile ha più di 70 anni. Tra Enac e il Mibact sono sorti dei problemi, ma non per la questione del vincolo, bensì per altre questioni di rilevanza più nazionale, che locale”. Proprio il fatto che la zona sia sotto tutela incide sull’avvio dei lavori di riqualificazione, prosegue l’assessore, in quanto ogni procedura deve passare attraverso l’autorizzazione della Soprintendenza.
Dall’opposizione, però, sottolinea come l’ente di tutela del patrimonio culturale sia arrivato “a mettere in dubbio la possibilità di dare in concessione l’aeroporto - commenta il capogruppo Pd, Marco Rossi -, salvo fare marcia indietro a inizio ottobre dopo una controreplica dell’Enac. Lascia perplessi che di questa vicenda, il Consiglio comunale non sia stato minimamente informato, ma le stesse relazioni ufficiali del cda dell'aeroporto non hanno riferito nulla al Comune”. Preoccupazione analoga viene espressa da Forum: “In caso di esito nefasto per la consortile dello scontro Mibac-Enac - sottolinea il capogruppo Andre Picco -, lieviteranno i costi e i tempi, di un anno sicuramente, per l’attuazione del piano industriale”.
“Sembra che l'attuale consiglio di amministrazione - prosegue Rossi - non abbia fatto quasi nulla in un anno: manca ancora il servizio di rifornimento di benzina avio, la recinzione esterna dell'aeroporto è ancora ferma ad uno stadio pre-progettuale, non è stata rivista la concessione per lo sfalcio, non è stato messo in sicurezza l’hangar”. Critiche respinte da Obizzi: “Nel piano di risanamento erano previsti vari lavori, soprattutto per la messa in sicurezza. Prossimamente partirà il bando per la recinzione, ma ogni passaggio va concordato con le Belle arti, per cui i tempi sono diversi rispetto a una proprietà privata. La situazione di emergenza attuale, inoltre, non aiuta”.
Sul fronte finanziatio, “il Cda - sottolinea l’esponente dem - non ha fatto predisporre un bilancio semestrale al 30 giugno e, su mia sollecitazione, ha ammesso di non avere pronto nemmeno al 30 settembre ma spera di riuscire a mandarci qualcosa quanto prima”. In ogni caso, l’esponente della giunta Ziberna esclude una nuova ricapitalizzazione da parte delle casse comunali: “Non c’è alcuna richiesta in questo senso. Se il cda dovesse ritenere che il piano di risanamento non è più sufficiente, chiederà al Consiglio comunale una modifica. Inoltre, in quello stesso progetto, sono previsti anche dei prestiti per la società che non sono stati ancora attivati”.
“La situazione è molto vaga - accusa Picco -, non è stato chiarito nulla sul futuro della partecipata. Se non è adesso, tra 4 o 5 mesi sarà comunque necessario mettere mano al portafogli per rimettere soldi nella società, così non possono andare avanti. Questo è il suo destino, da quando si è deciso di non chiuderla e ricapitolarizzarla, sapendo che gli altri soci non avrebbero fatto lo stesso”. La questione sarà oggetto di discussione anche nel prossimo consiglio comunale, durante il quale si voterà il bilancio consolidato.

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