Lo sciopero del Fridays for future si sposta al sabato, corteo oltre il confine di Gorizia

Lo sciopero per il clima si sposta al sabato, corteo oltre il confine di Gorizia

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Lo sciopero per il clima si sposta al sabato, corteo oltre il confine di Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 24 Set 2023
Copertina per Lo sciopero per il clima si sposta al sabato, corteo oltre il confine di Gorizia

Lo sciopero inizierà alle 13.30 con il concentramento in piazza Vittoria, alle 14.30 il corteo partirà e attraverserà il confine di piazza Transalpina.

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Fridays For Future torna in piazza per protestare contro il cambiamento climatico ma lo farà in una data nuova: non più venerdì ma sabato. La data scelta è quella del 7 ottobre, unendo i gruppi di Gorizia, Slovenia e Trieste e portando la manifestazione per le strade di Gorizia e Nova Gorica. "La risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva" attacca l'associazione in una nota. Lo sciopero inizierà alle 13.30 con il concentramento in piazza Vittoria, alle 14.30 il corteo partirà per attraversare tutta la città fino ad attraversare il confine e fermarsi in piazza Transalpina, dove ci sarà musica, esibizioni e possibilità di esprimere le proprie idee

"L’Italia e la Slovenia sono a un nuovo capitolo della storia climatica - prosegue Fff -: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. È il capitolo della devastazione, che rende l'azione collettiva indispensabile". A nome del gruppo, Anna rimarca che «governi che, all'indomani delle catastrofi, negano ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica, sono governi negazionisti. E per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica».

"La prima causa dell'aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l'Italia continua ad investire ampiamente. I nostri Paesi hanno una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le loro emissioni storiche. L'Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Unione europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell'80% entro il 2030 e decarbonizzando il settore elettrico entro il 2035".

Secondo l'Agenzia internazionale per l'Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas. «La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio» dice Pietro, attivista di Fff Trieste. Accanto alle politiche di mitigazione è necessario affiancare politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l'acqua.

Il movimento propone alcune soluzioni per tutelare l'acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, tra cui: ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l'assorbimento dell'acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del Pnrr per il dissesto idrogeologico. «Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall'eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l'attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili» dicono le rappresentanti e i rappresentanti dei tre gruppi.

«È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte» Fridays For Future invita tutte le associazioni, i sindacati e i movimenti ad aderire e a partecipare attivamente allo sciopero in ogni città.

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