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Sanità, no ticket per pazienti con mutazioni tumori in Fvg
Anche il Friuli Venezia Giulia, su proposta Pd, esonerà dal ticket per le prestazioni diagnostiche i portatori di mutazioni genetiche Brca1 e Brca2.
È stato accolto la scorsa settimana in Consiglio rehionale un importante ordine del giorno riguardante la richiesta di più tutele per i tanti pazienti affetti da patologie gravi, ed in particolare dalle mutazioni genetiche tumorali, costretti a sostenere il pagamento del ticket sanitario. La proposta del consigliere regionale del Pd Diego Moretti è stato accolto dalla giunta Fediga. Un segno importante che fa emergere una volontà bipartisan di mettere mano alla questione: "Anche il Friuli Venezia Giulia esoneri dal ticket per le prestazioni diagnostiche i portatori di mutazioni genetiche Brca1 e Brca2"
"Portiamo avanti una battaglia di civiltà nei confronti di coloro che sanno già di poter contrarre nel loro prossimo futuro una patologia tumorale e le parole dell'assessore fanno ben sperare" rimarca il dem. L'emendamento è stato ritirato poi su richiesta dell'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, firmando anche un secondo ordine del giorno, collegato alla legge di assestamento di bilancio 2023, chiedendo l'impegno della giunta a istituire gli Extra Lea, i livelli essenziali di tutela regionali, previsti per le prestazioni diagnostiche correlate alla diagnosi precoce dei tumori che possono portare ad altre mutazioni della malattia.
“La garanzia di una vita normale - spiega l'esponente dem - deve diventare un obiettivo sia nel post cure, con il diritto all'oblio oncologico, sia nella prevenzione, per aumentare l'aspettativa di vita e per poter disporre di interventi sempre meno invasivi. Per questo motivo è positivo l'accoglimento dell' ordine del giorno che impegna la giunta a garantire l'esonero dal ticket per chi si sottopone a visite e ad esami di prevenzione tumorale". Moretti ha inoltre sottolineato che, non dovendo applicare un piano di rientro, la Regione avrebbe la possibilità di porre nuovi livelli essenziali di assistenza in aggiunta a quelli previsti dallo Stato, per affrontare questo caso specifico".
"Altre sette regioni e la provincia autonoma di Bolzano - conclude il consigliere Moretti - lo hanno già fatto, garantendo dunque tutte le prestazioni volte alla diagnosi precoce di una rara mutazione genetica non a carico dell'utenza, come invece succede ora al Friuli Venezia Giulia. L'auspicio è che, quanto prima, si dia seguito a questo impegno e che aumenti, quindi, il livello dei servizi offerti dalla nostra Regione".
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