Sanità al centro del dibattito elettorale: il centrodestra di Monfalcone difende i risultati raggiunti

Sanità al centro del dibattito elettorale: il centrodestra di Monfalcone difende i risultati raggiunti

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Sanità al centro del dibattito elettorale: il centrodestra di Monfalcone difende i risultati raggiunti

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 07 Mar 2025
Copertina per Sanità al centro del dibattito elettorale: il centrodestra di Monfalcone difende i risultati raggiunti

Cisint attacca la sinistra sulla gestione sanitaria passata, Vita illustra gli investimenti regionali e Fasan promette monitoraggi costanti sul futuro dell’ospedale.

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Anche se non direttamente di competenza comunale, stamattina – venerdì 7 marzo – al gazebo elettorale della coalizione di centrodestra a Monfalcone si è parlato di sanità. Presenti il candidato sindaco Luca Fasan, l’ex sindaco Anna Cisint e l’assessore alla salute Stefano Vita. Al tavolo politico c’è stato anche Davide Fontebasso, infermiere del Pronto Soccorso di Monfalcone.

L’incontro è stato introdotto da Cisint che ha da subito definito «una tragedia» la riforma della sanità varata dalla giunta regionale guidata dall’ex presidente della Regione, Debora Serracchiani i cui effetti si sono riverberati all’arrivo del centrodestra al governo della città. Poi gli attacchi alla sinistra «che ha massacrato la sanità» e al candidato Moretti che «dovrebbe studiare di più». Rivendicati i risultati raggiunti su risonanza magnetica e Tac «di alto livello», la difesa del Ps – quasi 45mila gli accessi nel 2024 - e dell’ospedale cittadino sul quale «gli altri sindaci negli anni sono rimasti in silenzio assordante e la sinistra non ha supportato mezza battaglia» mentre «la Regione ha sostenuto finanziariamente la riqualificazione del Ps». Cisint ha pure ricordato l’impegno profuso dall’amministrazione uscente sui medici di base lavorando contro «l’insufficienza delle borse di studio Ceformed che da sole 10 sono state portate ad una quarantina» e finanziando «a carico del bilancio comunale» la disponibilità di locali ad uso gratuito per i medici di famiglia «garantendo loro la sicurezza contro le aggressioni con il pulsante di emergenza». Per Cisint restano blindate anche la questione della Cardiologia a Monfalcone e la garanzia di apertura della Long Surgery nei weekend.

Da parte sua, l’assessore Vita ha sottolineato che «mai così tanti sono stati gli investimenti in sanità come quelli dell’amministrazione regionale Fedriga». Delineato un quadro nazionale che nel 2024 ha visto calare di 5500 unità i medici di base in Italia e riferito di una riduzione del 2% di borse di studio in Fvg a favore degli aspiranti medici di medicina generale, Vita ha illustrato la situazione «in sicurezza» che vive la città: 19 medici di base, 808 posti disponibili con la dottoressa Laura Campagner e altri 37 suddivisibili con altri professionisti. I pediatri invece sono 4 con 128 posti disponibili. Sugli Asap: «Monfalcone è stata antesignana nel garantire un sistema sanitario emergenziale». Attualmente sono due quelli ancora operativi: uno in città ed uno a Monfalcone.

I bandi della Regione – annunciati a metà gennaio - per garantire le coperture necessarie hanno dato i loro risultati permettendo di individuare 7 zone carenti sulle quali mettere mano in maniera equilibrata. Per questo due saranno i professionisti operanti nel rione di Largo Isonzo – Crociera, due quelli destinati ad Aris San Polo, ancora uno in centro città e due a Staranzano. È inoltre in corso la ricerca di un ulteriore locale da garantire al rione di Aris.

In merito al Pronto Soccorso, l’assessore competente ha ricordato che sono partiti ed attualmente in corso i lavori di ampliamento della sala d’attesa. Questi rientrano nel primo lotto finanziato dalla Regione per la ristrutturazione complessiva del nosocomio che ha un valore di quasi 50 milioni di euro quindi «prosegue la normale dialettica tra Regione e Asugi» nonostante le difficoltà nei lavori di costruzione che vengono eseguiti mantenendo operativo il Ps.

Ancora una volta Vita ha parlato di «corto circuito della sinistra» sul piano oncologico regionale che «andava fatto dopo 27 anni». La chirurgia della vescica a Gorizia? Per Vita perderla non va bene, «bisogna mantenerla» mentre quella del colon retto «vogliamo che resti a Monfalcone». Il prossimo 19 marzo si terrà una prima riunione in merito. «Sarà un percorso regolare basato su dati oggettivi e non su campanilismi senza perdite per i nostri ospedali» ha precisato Vita. Sul punto c’è stata un’integrazione di Cisint che ha criticato le indicazioni del Cal mentre «con il sindaco di Gorizia Ziberna siamo stati onesti intellettualmente e abbiamo risolto le questioni vincendo le battaglie sulla città».

A chiudere l’incontro è stato il candidato Fasan che ha definito la sanità pubblica «una priorità assoluta per l’amministrazione». Da parte sua ha riferito di aver ascoltato i Rioni nei quali è stato percepito l’impegno amministrativo in tal senso. Per Fasan non ci sarà nessun depauperamento del locale ospedale e «ogni due mesi si faranno delle riunioni con il Distretto sanitario per monitorare la situazione». «Ci avvarremo di competenze specifiche per continuare ad affrontare e gestire la situazione» così in chiusura Fasan.

Ha collaborato Francesca Diviacchi

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