Carenza di personale in Asugi, peso anche su Crua di Monfalcone

Carenza di personale in Asugi, peso anche su Crua di Monfalcone

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Carenza di personale in Asugi, peso anche su Crua di Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 20 Nov 2023
Copertina per Carenza di personale in Asugi, peso anche su Crua di Monfalcone

Il dem Moretti incalza sulla conciliazione tra Regione e sindacati, Asugi rassicura su nuovo personale. La situazione al Crua di Monfalcone.

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Lo scorso 18 novembre, sono scaduti i 15 giorni previsti dalla legge per la chiusura della procedura di conciliazione avviata in prefettura a Gorizia il 3 novembre, su richiesta di Uil-Fpl e Nursind, in merito alla situazione della sanità in provincia di Gorizia. Nello specifico, la conciliazione si riferisce alla carenza di personale e alla richiesta di una massiccia dose di assunzioni in Asugi, in particolare quelle nell’area isontina. “Peccato che dall’assessore alla salute Riccardi non siano ancora giunti ancora segnali di alcun tipo né riscontri positivi rispetto alla richiesta di deroga al tetto di spesa sulle assunzioni che Asugi ha superato nel corso del 2023" commenta il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti.

"Una situazione che vede una carenza di più di centotrenta persone” lamenta il dem. Tutto ciò “ha fatto sì che servizi e sedute operatorie siano stati già ridotti nelle scorse settimane” negli ospedali di Gorizia e Monfalcone. “Una situazione insostenibile – continua Moretti - frutto anche dell’incorporazione con l’area giuliana voluta nel 2019 dal centrodestra che non sta dando in alcun modo risultati virtuosi per i cittadini, che si aggiunge alla difficoltà di svolgere servizi di assoluto livello per il territorio, altri nell’incertezza del loro futuro, come la cardiologia, alle prese con una situazione del sistema sanitario regionale davvero grave e senza precedenti”.

E ancora, il consigliere regionale riferisce di dimissioni del personale che “migra” verso la sanità privata, “fuga” di malati verso altre aziende e fuori regione, liste di attesa lunghe, carenza di medici di famiglia per migliaia di cittadini e personale sanitario costretto a coprire turni molto faticosi. “Il comportamento dell’assessore alla sanità regionale è davvero irresponsabile – affonda Moretti - francamente inspiegabile ed avvicina sempre di più la probabilità della proclamazione di uno sciopero da parte di Uil e Nursind, i sindacati più rappresentativi di Asugi nell’area isontina”.

Contattato dalla nostra redazione, il direttore generale di Asugi Antonio Poggiana ha riferito che l’assessore Riccardo Riccardi e la direzione generale hanno trasmesso una nota al prefetto Raffaele Ricciardi, nella quale sono state espresse rassicurazioni in merito all’impiego di nuovo personale nel 2024 e sui tetti di spesa da impiegare per sostenerlo. Ritornando al quadro complesso che riguarda la sanità isontina, sono ben note le difficoltà che sta vivendo il Crua dell’ospedale San Polo di Monfalcone. Nel 2022, il Centro regionale unico amianto ha registrato un numero maggiore di malattie asbesto-correlate rispetto agli anni precedenti.

“Dal prossimo primo dicembre – conclude Moretti – il Crua avrà a disposizione il 50% in meno del personale sanitario, e dal primp gennaio 2024 dovrà necessariamente, in mancanza del reintegro del personale sanitario, ridurre le agende per le visite, con innegabili disagi per cittadini già fragili come gli ex esposti amianto”. A fare un commento della situazione che si prospetta per il Centro, è il direttore Paolo Barbina: “Andrà in pensione una persona che non verrà sostituita – esordisce il medico – attualmente c’è un blocco di assunzioni".

"Si tratta della figura di un assistente sanitario, una presenza importante per lo svolgimento delle nostre attività. Se non cambierà nulla, sarò costretto a ridurre il numero delle prestazioni”. Il direttore del Crua ci ha inoltre illustrato alcuni numeri che stanno tristemente crescendo. Rispetto al 2022, fino a metà novembre scorso, sono stati registrati 7 mesoteliomi, 10 tumori polmonari e 4 tumori alla laringe in più.

“La diagnosi dei mesoteliomi – spiega Barbina – è molto più complessa rispetto al riscontro delle placche pleuriche. Le altre valutazioni necessarie sono molto più lunghe e richiedono molti più accertamenti”. A questi aspetti, ne vanno aggiunti altri tre: la mancata elaborazione dei dati sulle malattie professionali, i pazienti che si rivolgono fuori regione per le cure e quelli che rifiutano le stesse. E ancora, sulla necessità di nuove assunzioni, “i cittadini sollecitino chi di dovere per una presa di posizione sulla questione. Dobbiamo decidere cosa vogliamo fare della nostra sanità isontina”.

Nella foto: manifestazione fuori l'ospedale San Polo di Monfalcone

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