ARTE
San Floriano, quelle scarpe di ‘Era Domenica / Bila je Nedelja’ che parla di voci, sogni e ricordi

A promuovere l’opera di Corso Zucconi è la collaborazione tra Via della Creatività, Gradis’ciutta e ANAC. Un percorso tra le viti e i silenzi della campagna ripensando agli eventi della storia.
Non esiste più o forse non è stato mai percepito da chi ha abitato e vissuto in quel lembo di terra. Parliamo di quello che è stato un confine tracciato dalla storia ma calpestato da esistenze quotidiane, umili, contadine e silenziose come quelle degli abitanti di Giasbana/Jazbine, frazione di San Floriano del Collio, un tempo divisi da una linea che fino al 1947 non esisteva e che oggi torna a unirsi nei gesti, nei pensieri e nella cultura condivisa proprio nel segno di Go! 2025. Qui, stamattina, mercoledì 11 giugno, l’Azienda Agricola Gradis’ciutta, titolare di vigneti sul confine tra Italia e Slovenia, ha inaugurato l’installazione "Era Domenica / Bila je Nedelja" creata dall’artista fiorentino Corso Zucconi. Un’opera che intreccia arte contemporanea, memoria collettiva e identità territoriale e si presenta composta da decine di scarpe - alcune intatte, altre trovate bruciate - disposte lungo un sentiero di campagna. L ’opera ricostruisce simbolicamente il cammino silenzioso di chi ha attraversato, vissuto o subito il confine tra due mondi.
L’installazione si inserisce nel percorso di “Via della Creatività”, il progetto culturale ideato da Francesco Ranieri Martinotti, presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, che ha già portato a Gorizia artisti come Clet. Dopo la sua prima esposizione lungo il confine italo-sloveno, "Era Domenica / Bila je Nedelja" approda ora a Gradis’ciutta, dove il sentiero tra i vigneti racconta anche un percorso familiare: era la strada percorsa da generazioni della famiglia Princic per raggiungere Cerovo e la sua chiesa dedicata a Sveti Nikolaj / San Nicola.
La permanenza dell’opera a Gradis’ciutta sarà anche oggetto di breve documentario video dedicato al rapporto tra arte, memoria, paesaggio e cultura del vino, diretto da Cristian Natoli e Francesco Ranieri Martinotti, e presentato nell’ambito del Premio Sergio Amidei.
L’installazione invita chi percorre quel sentiero, tra le viti e i silenzi della campagna, a interrogarsi su cosa resta oltre il confine, oltre il prossimo passo, oltre la storia scritta dai grandi eventi. In quelle scarpe abbandonate c’è la memoria viva di chi ha camminato prima di tutti noi. E oggi, attraverso l’arte, quelle orme tornano a farsi voce, racconto, appartenenza. Immersi in una porzione del polmone del verde del Collio, l’iniziativa è stata presentata da Federico Cleva e dal titolare di Gradis’ciutta, Robert Princic. Fondata nel 1997, Gradis’ciutta comprende circa 50 ettari di vigneti collinari nei comuni di San Floriano del Collio, Gorizia, Capriva del Friuli e Dolegna del Collio. L’azienda rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione familiare, innovazione enologica e profondo rispetto per il territorio.
Guidata da una filosofia sostenibile e da una visione produttiva attenta alla biodiversità e alla qualità, Gradis’ciutta ha ottenuto nel 2018 la certificazione biologica, coronando un lungo percorso di conversione alla viticoltura responsabile. I suoi vini, prodotti prevalentemente da vitigni autoctoni come Ribolla Gialla, Friulano e Malvasia, ma anche da varietà internazionali ben integrate nel territorio, esprimono al meglio la ricchezza e la complessità della Ponca, il caratteristico suolo del Collio. Oltre alla produzione vinicola, l’azienda ha inaugurato nel 2022 il Borgo Gradis’ciutta. Si tratta di una struttura ricettiva nata dal recupero di un antico palazzo del Cinquecento, oggi luogo di ospitalità e di esperienze immersive tra natura, arte, cultura del vino e identità locale. Quanto a “Era Domenica”, Princic ha motivato la scelta del luogo definito «un posto da valorizzare per raccontare la storia di famiglia, i momenti critici e complessi dell’area».
Il sindaco di San Floriano del Collio Marjan Drufuvka ha ringraziato l’azienda promotrice e che ha ospitato Corso Zucconi e ha ribadito il sostegno nel proseguire i rapporti con i Comuni di Gorizia e BRDA. Per l’assessore al turismo di BRDA, Tina Novak Samec che si è espressa a favore della collaborazione transfrontaliera in modo da unire il territorio attraverso il vino. «Solo con la collaborazione si può andare avanti – sono le parole di Novak – Go! 2025 è la ciliegina della torta per andare avanti in questa direzione. Il confine non è più ostacolo ma un potenziale per promuovere il territorio sotto ogni punto di vista». A portare il saluto del Comune di Gorizia, è stato il vicesindaco Chiara Gatta che ha parlato di confini ormai impercettibili e dell’importanza di cooperare tra Istituzioni, Enti ed aziende. Ricordato anche il valore lavoro da promuovere per creare ponti con le aziende locali.
«L’installazione è nata dopo l’ascolto di questo posto – sono le parole di Zucconi – qui ho scelto di portare delle scarpe che raccontano storie di chi le ha indossate. Delle calzature che rievocano tanti percorsi, vecchi e moderni e che raccontano di sogni, ricerche e ricordi. Parlano anche di esperienze intime e fughe». La lettura in italiano e sloveno di “Figli dell’Epoca” scritta dalla poetessa polacca Wislawa Szymborska ha chiuso l’incontro e ha lasciato spazio alla degustazione di vini e prodotti di questa terra.
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