A San Canzian d'Isonzo un albero in ricordo dei 28 morti in pandemia

A San Canzian d'Isonzo un albero in ricordo dei 28 morti in pandemia

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A San Canzian d'Isonzo un albero in ricordo dei 28 morti in pandemia

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 18 Mar 2023
Copertina per A San Canzian d'Isonzo un albero in ricordo dei 28 morti in pandemia

Ricordate le persone vittime del covid e i sanitari impegnati, il sindaco Fratta: «Solo insieme si può andare avanti».

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Oggi, sabato 18 marzo, ricorre la terza Giornata nazionale in ricordo delle vittime dell’epidemia di coronavirus. Il dovere civico della memoria ha infatti raccolto diverse persone questa mattina al Parco del Respiro di Pieris nel comune di San Canzian d'Isonzo. Qui, ancora una volta, è stato messo a dimora un nuovo albero, un tiglio, a testimonianza di una vita che ancora una volta sboccia e produce i suoi frutti senza mai dimenticare chi ci ha lasciati.

Mentre la natura riprende forma e vigore con l'arrivo della primavera, per volontà dell'amministrazione comunale, è stato vissuto il ricordo non solo di chi ha perso la vita a causa di quel nemico invisibile ma anche di quanti - come i medici e gli infermieri - hanno avuto un vissuto complicato, sofferto e doloroso. "Sono stati momenti difficili per tutti - sono le parole del sindaco Claudio Fratta - qui nel nostro comune sono state 28 le persone che hanno perso la vita nel periodo pandemico".

"Anche se questo ci ha segnati indelebilmente, abbiamo almeno imparato che solo insieme si possono superare momenti del genere". Ad intervenire alla cerimonia c'era anche il parroco don Francesco Maria Fragiacomo che, prima di impartire la preghiera di benedizione, ha invitato i presenti a fare lo sforzo di cogliere ogni momento di difficoltà come un'occasione per coltivare sentimenti di speranza e solidarietà. Poi, la poetessa Marisa Trevisan ha tenuto una riflessione suscitata dalla poesia sociale.

"È necessario aver cura della quotidiana memoria come di quella della propria dimora - spiega la poetessa Trevisan - perchè abbiamo la necessità di menti libere e autonome che non cadano nel contagio". A seguire è stata recitato il componimento "Dove sono gli anni" scritto da Gianmario Villalta, direttore artistico del Festival Geografie di Monfalcone. Alla cerimonia - curata nel dettaglio dal consigliere comunale Mauro Buffolini - erano presenti diversi esponenti delle associazioni locali, la Protezione civile comunale, alcuni medici di base e infermieri.

Sono stati diversi gli amministratori locali di Ronchi e Monfalcone ad aver preso parte alla manifestazione. Si sono visti anche i candidati al consiglio regionale Diego Moretti del Pd e Giuseppe Nicoli di Polo Liberale. Ieri, invece, è stato il turno del ricordo della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno di Mameli e della bandiera italiana con due momenti solenni a Gorizia e Monfalcone: il primo in piazza Vittoria, il secondo al monumento ai caduti di via Rosselli con le massime autorità militari e civili delle città.

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