Il salone Paolo di Gorizia abbassa le serrande, addio al parrucchiere amato dalle signore

Il salone Paolo di Gorizia abbassa le serrande, addio al parrucchiere amato dalle signore

aperto dal 1973

Il salone Paolo di Gorizia abbassa le serrande, addio al parrucchiere amato dalle signore

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Mar 2021
Copertina per Il salone Paolo di Gorizia abbassa le serrande, addio al parrucchiere amato dalle signore

Natio di San Pier d'Isonzo, Paolo Prestint si godrà la pensione dopo 54 anni di lavoro. I ricordi delle clienti e delle mode.

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Dopo oltre mezzo secolo di attività, da inizio anno il parrucchiere Paolo Prestint ha appeso le forbici al chiodo. Ha così chiuso il suo storico, omonimo salone in via dei Faiti a Gorizia, sotto il grande condominio dove si trovava dal 2001, dopo essersi trasferito da Duca d’Aosta. Proprio lì aveva aperto la sua attività nel 1973, diventando ben presto un punto di riferimento per le acconciature da donna. Quindi il trasferimento, fino alla fine dello scorso anno. In realtà, la pensione era arrivata già nel 2004, ma la passione lo aveva spinto a proseguire ancora per 15 anni, fino all’arrivo della pandemia.

Classe 1949, il percorso di Prestint è iniziato nel ’66, quando svolse il periodo di apprendistato presso il salone Giulio Cianci di Monfalcone. Un’amore quello per il taglio dei capelli nato in famiglia: “Sia mio padre che mio nonno erano barbieri - racconta -, io ho deciso di passare a parrucchiere perché c’era più varietà di lavoro”. Nel maggio del ’70, quindi, il primo spostamento a Gorizia, presso il salone Carini in Corso Italia. Qui il professionista è rimasto fino al settembre del ’72, per poi decidere di intraprendere la libera professione. Un percorso fatto insieme alla moglie Mariella e alla collaboratrice Mirella Bertossi.

Originario di San Pier d’Isonzo, il 71enne ricorda con il sorriso le molte clienti passate dal suo salone. In particolare ce n’era una particolarmente affezionata, che iniziò a farsi tagliare i capelli da lui nel lontano 1970. “È venuta da me fino all’anno scorso - racconta -, praticamente abbiamo fatto le nozze d’argento”. Poi c’erano tante altre, che nel corso del tempo hanno sempre preferito i suoi tagli. Su com’è cambiata la moda, poi, l’ormai ex parrucchiere spiega che queste “cambiano e poi ritornano, come i vestiti. Adesso ci sono sfumature sui capelli corti, ma si usavano già 40 anni fa. Poi c’è stato il boom delle permanenti e quindi dei capelli lisci”.

Proprio per stare al passo con i tempi, “avevamo costruito un gruppo di parrucchieri a Monfalcone, insieme ad altri colleghi di Gorizia. Avevamo creato un’accademia dove ci aggiornavamo settimanalmente, attraverso i vari punti di vista. Qualcuno andava a Milano o Parigi e, quando tornava, portava sempre qualcosa di nuovo”. Da lì il segreto per proporre sempre cose nuove, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Nello spazio fieristico di Campagnuzza, poi, avevano anche un angolo a loro riservato per discutere del settore, in occasione di “Flash moda” anche con sfilate e convegni. Oggi, invece, si potrà godere la pensione dopo 54 anni di lavoro.

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