La proposta
Sagrado, la Rosta illuminata con il tricolore: porre attenzione ai Consorzi di Bonifica

L'opera, significativa e storica, è stata scelta per la campagna che ha coinvolto tutte le realtà a livello nazionale. «Situazioni sempre più estremi».
È stata illuminata con il tricolore la Rosta di Sagrado, l’opera di ingegneria idraulica costruita a inizio Novecento per l’approvvigionamento del canale de Dottori. Una scelta del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia che ha voluto aderire alla campagna lanciata da Anbi (Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) “Bagliori nella Notte” e che ha scelto di illuminare del Tricolore Nazionale la Rosta di Sagrado, opera simbolo dell’Isontino.
Suggestivo il richiamo storico della presa di derivazione, nata sotto l’Impero Asburgico, interamente realizzata da maestranze italiane e sopravvissuta a due guerre. Presidio tutt’ora in servizio affacciato sul fiume Isonzo, strategico in tempo di guerra e, date le insidie del cambiamento climatico in atto, fondamentale per la regimazione delle acque anche in tempo di pace.
La campagna lanciata da Anbi è finalizzata a dare luce proprio al mondo dei Consorzi di Bonifica, un comparto che conta una forza lavoro di oltre 8mila unità, che opera quotidianamente lungo l’intera Penisola per garantire le condizioni idriche, indispensabili alla vita nonché allo sviluppo del Paese. È la realtà dei Consorzi di bonifica ed irrigazione ormai sempre più frequentemente impegnati a fronteggiare eventi estremi, tanto in situazioni di piovosità intensa con allagamenti, ondate di piena e movimenti franosi, quanto nel perdurare di sfiancanti periodi siccitosi che mettono in ginocchio fiumi e bacini di approvvigionamento idrico.
La campagna nazionale voluta da ANBI non manca di sottolineare che quella dei Consorzi è un’azione costante, in continua relazione con l’innovazione tecnologica, ma che abbisogna di interventi infrastrutturali, ormai indispensabili ed urgenti sulla rete idraulica del Paese.
«Con questo gesto vogliamo rilanciare ancora una volta come la gestione delle risorse idriche debba essere una questione nazionale e come le opere idrauliche siano un patrimonio dell’intero Paese, che spesso non ne conosce l’indispensabile funzione», ha precisato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue. «Anticipiamo in questo modo la data del 22 Marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, che vorremmo non si limitasse alla consueta liturgia delle buone intenzioni, ma si sostanziasse della concretezza dei finanziamenti necessari ad aumentare la resilienza delle comunità alla crisi climatica».
«La nostra iniziativa vuole richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di scelte infrastrutturali di fronte all’estremizzazione degli eventi meteo, dalla siccità alle alluvioni», ha proseguito il Direttore Generale di ANBI, Massimo Gargano. «Due, in particolare sono gli interventi che vogliamo evidenziare. In primo luogo, l’avvio del Piano Invasi, proposto con Coldiretti, per la realizzazione di 10mila bacini multifunzionali, perlopiù medio-piccoli, entro il 2030 e di cui 400 sono già cantierabili; per questo ribadiamo la richiesta di destinare a tale scopo quantomeno parte dei 7miliardi di euro, definanziati dal P.N.R.R., perché destinati a progetti considerati ormai irrealizzabili entro i termini fissati dal cronoprogramma del Next Generation EU. La seconda richiesta riguarda la necessità di accelerare la burocrazia anche istituzionale per sbloccare almeno i 946 milioni di euro della prima tranche di finanziamenti previsti dal P.N.I.S.S.I. -Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico, avviandone così la realizzazione, che prevede investimenti per 12 miliardi in un decennio, a servizio dell’efficientamento della rete idrica del Paese».
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