Saciletto commemora la Liberazione e i combattenti fucilati: «Trarre ogni anno un insegnamento rivolto al presente»

Saciletto commemora la Liberazione e i combattenti fucilati: «Trarre ogni anno un insegnamento rivolto al presente»

LA CERIMONIA

Saciletto commemora la Liberazione e i combattenti fucilati: «Trarre ogni anno un insegnamento rivolto al presente»

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 02 Mar 2025
Copertina per Saciletto commemora la Liberazione e i combattenti fucilati: «Trarre ogni anno un insegnamento rivolto al presente»

Oltre trenta i Comuni patrocinanti. L’orazione di Tamara Ferretti, responsabile del Coordinamento Nazionale Donne di Anpi, si è richiamata all’attuale «turbinio di mutamenti internazionali».

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«Lotteremo sempre affinché restino queste tracce, oggi più di sempre per riaffermare quei valori essenziali di libertà e democrazia mai acquisiti definitivamente». Così oggi a Saciletto, il sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi, durante la trentaseiesima commemorazione dei combattenti dell’Intendenza Montes e dei Gruppi d’azione patriottica che qui furono fucilati dalla banda fascista di Palmanova nel febbraio 1945.

Una memoria profonda e fortemente condivisa in tutta la Bassa Friulana e nel Monfalconese: oltre trenta, infatti, i Comuni patrocinanti (anche nel pordenonese e dalla pedemontana friulana), e partecipanti con i loro rappresentanti, assieme alle sezioni Api di Ruda, Campolongo Tapogliano, Aquileia, Terzo d’Aquileia, Monfalcone e Fogliano Redipuglia. Grande affluenza anche di cittadini, già al momento del ritrovo in piazzale Cocolin, davanti alla chiesa di Saciletto, alle ore 10:30.

Da qui i presenti hanno sfilato per Saciletto, recandosi nel piazzale di via La Spessa sulle note della Banda Mandamentale di Cervignano del Friuli, con i volontari della protezione civile e la Polizia municipale impegnati a garantire sicurezza negli spostamenti prima e durante la cerimonia. Dopo l’alzabandiera e il minuto commemorativo di silenzio, il sindaco Lenarduzzi ha salutato tutte le istituzioni e tutti i presenti, cominciando con il ricordo dei combattenti trucidati ottant’anni fa: Mario Malner e Arrigo Dozzo da Monfalcone, Gentile Valeri di Terzo d’Aquileia, Ferruccio Cidin, Vitalino Franzon e Ugo Zorzenon da Fogliano, Bruno Montina da Cervignano e Secondo Bertossi da Pocenia e «tutti gli altri patrioti e patriote che ebbero il coraggio di opporsi alla dittatura».

«Durante questa occasione, negli anni, si è succeduto un lungo cordone di testimoni di democrazia e libertà – ha esordito Lenarduzzi, citando fra le varie partecipazioni quelle di Tina Anselmi, Gianfranco Pagliarulo e Pietro Fassino – questa ricorrenza si rinnova ogni anno per trarre un insegnamento rivolto al presente, qui a Saciletto dove la storia ha scritto pagine di sangue: durante il Primo conflitto mondiale con le esecuzioni sommarie ordinate dal generale Cadorna, trent’anni dopo con le fucilazioni dei combattenti per la liberazione».

«Le grandi vicende non sono mai consegnate per sempre alla storia, bensì restano la base di come intendiamo il futuro» ha proseguito il sindaco, citando fatti di stringente attualità, come l’incontro fra Trump e Zelensky alla Casa Bianca «che ci impongono la domanda: Europa, dove sei? Sono in atto trasformazioni geopolitiche degli equilibri venuti a costruirsi nel Dopoguerra che non si sa a quali approdi porteranno». Critico verso le «paralisi delle istituzioni sovrannazionali» e verso «un’Europa che dovrebbe essere più compatta ma vede invece divisioni ed emergere di nazionalismi», Lenarduzzi ha concluso dichiarando che «non si può pensare che arrivi nulla di buono se non ci riappropriamo della politica contro ogni forma di sopraffazione».

La cerimonia è proseguita con il discorso del giovanissimo Lorenzo Marchegiani, vicesindaco del Consiglio comunale dei Giovani di Ruda – «queste occasioni sono necessarie per non dimenticare e continuare a interrogarsi in senso critico sulla storia» -, con le esecuzioni di “La pianura di sette fratelli” e dell’inno “Un vessillo in alto sventola” da parte del Coro Così di Ruda e con le letture di brani sulla Resistenza e sul contributo delle donne a cura degli alunni della scuola primaria di Terzo d’Aquileia e della scuola media “Cecilia Deganutti” di Perteole.

Ultimo momento della cerimonia è stato l’orazione ufficiale di Tamara Ferretti, responsabile del Coordinamento Nazionale Donne di Anpi. Ferretti si è detta «orgogliosa di essere in uno dei luoghi più significativi per la lotta di liberazione per raccogliere il testimone di questa memoria, per compiere un atto d’amore per tanti sacrifici e battaglie compiuti da partigiani e partigiane». «Questo ottantesimo anniversario della Liberazione cade durante un turbinio di mutamenti e di delegittimazione degli ordinamenti sovranazionali, con il venir meno di un codice etico nelle relazioni istituzionali – ha proseguito la componente della segreteria nazionale Anpi – sono vicende che non si possono sottacere se vogliamo rendere onore a chi ha combattuto per costruire un avvenire umano più giusto e più lieto».

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