Il punto sulla situazione
La RSA Covid di Cormons sarà isolata, la rassicurazione del sindaco Felcaro

Il sindaco scrive una lettera aperta ai cittadini. Si valuta la possibilità di aprire un centro tamponi per il Collio.
Dopo il recente annuncio da parte del vicegovernatore Riccardi di voler trasformare la RSA di Cormons in una struttura destinata solo ad ospiti positivi, in questa fase emergenziale, il sindaco Roberto Felcaro ha indirizzato una lettera aperta alla cittadinanza. Un modo per spiegare a tutti gli ultimi sviluppi e spegnere ogni possibile preoccupazione per la situazione nella struttura. Lui stesso, scrive, “sono stato informato venerdì dall’Azienda sanitaria che era in programma la conversione del RSA di Cormons in un centro Covid ‘minore’ per la gestione dei casi di positività più lievi”.
Immediatamente, il pensiero è andato ai residenti della Casa di riposo comunale, posta lì nei pressi della RSA, nonché del poliambulatorio posto nei locali del Distretto sanitario di viale Venezia Giulia: “Ho chiesto ad Asugi di osservare tutte le necessarie precauzioni per proteggere al meglio gli ospiti e i pazienti che si recano presso i nostri spazi ambulatoriali. Assieme alla dirigente sanitaria Revelant; al presidente della Codess, Giulia Bigot; all’assessore Fazi e ai tecnici del settore, ieri pomeriggio abbiamo avuto modo di comprendere quali e quante misure saranno messe in campo”.
La direttrice Elena Revelant ha così dichiarato che la riconversione della RSA cortonese “ha comportato lo spostamento di 22 persone in altre due strutture, l’Ospizio Marino di Grado e l’RSA di Gorizia”. Ieri si è provveduto alla verifica dell’organizzazione interne degli spazi per accoglimento dei pazienti Covid di bassa e media intensità, ossia asintomatici e paucisintomatici, provenienti dal territorio aziendale. “Gli spazi dedicati al reparto Covid - ha sottolineato la dottoressa - sono completamente isolati dal resto della struttura e in particolar modo dalla Residenza per anziani ‘La Cjase’ e dai poliambulatori”.
Per garantire la massima sicurezza, sono stati individuati percorsi specifici, distinti e separati per i trasporti dei pazienti, per la fornitura dei pasti e lo smaltimento dei rifiuti, individuando un accesso esclusivo alle persone affette da Covid e uno per la casa di riposo e per i poliambulatori. “Si conferma - ha aggiunto Revelant - che l’RSA e i piani della Residenza per anziani al momento non utilizzano lo stesso piano di aereazione. Il personale dell’RSA Covid è personale dell’Asugi ed è esclusivamente dedicato a quel reparto”.
Gli uffici comunali hanno proceduto ieri a comunicare alle famiglie degli ospiti casa di riposo quanto deciso. “La comunicazione è stata inviata a mezzo mail - scrive Felcaro -, è stata inoltrata oggi dal personale della casa di riposo nelle chat dedicate e, domani, per chi non avesse ancora ricevuto notizia, il tutto verrà comunicato dagli uffici telefonicamente. In accordo con l’assessore regionale Riccardi e il dirigente sanitario regionale Poggiana, si valuteranno le possibilità di istituire un centro tamponi presso il nostro polo sanitario, che sarà servente i cittadini cormonesi e più in generale tutti i cittadini del Collio. Questo per evitare file e spostamenti verso altri pronti soccorsi”.
Il primo cittadino ha quindi ringraziato le consigliere Elena Gasparin e Lucia Toros “per capacità di sintesi e per la serietà dimostrate verso la questione conversione RSA e in generale verso un problema pandemia che purtroppo è destinato a crescere in modo importante. A breve emaneremo una nota congiunta”. Ha poi aggiunto una nota sull’ultimo numero di positivi, fermo a venerdì a 40 persone. Gli ospedalizzati salgono a 3 unità.
“In tanti, troppi - conclude Felcato - sono ancora in giro senza mascherina e senza mantenere le distanze; se non si inizia a capire che questo virus non si ferma con le facili ironie a breve ci troveremo in un secondo lockdown con, questa volta in modo importante, un grave danno per tutte le attività produttive, per le famiglie, per i nostri ragazzi e in generale per il nostro modo di vivere.
Tanti sono stati i bar e i locali che mi hanno manifestato l’estrema difficoltà nel farsi ascoltare dai clienti per il rispetto delle regole di sicurezza, regole da tutti evincibili dagli innumerevoli fogli informativi esposti ovunque presso i locali”

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