Rotta la statua di Gesù a Monfalcone, polizia sulle tracce del responsabile

Rotta la statua di Gesù a Monfalcone, polizia sulle tracce del responsabile

le indagini

Rotta la statua di Gesù a Monfalcone, polizia sulle tracce del responsabile

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Gen 2024
Copertina per Rotta la statua di Gesù a Monfalcone, polizia sulle tracce del responsabile

I fatti si sarebbero svolti tra le 3.15 e 3.23 di oggi, sul caso indagano polizia locale, di Stato e Digos. Nella notte 17 sanzioni per uso di petardi.

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“Questa è l’azione peggiore di questi ultimi giorni”. Il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint, commenta così l’atto vandalico che, ieri notte, ha colpito il Gesù Bambino in gesso che era esposto nel presepe di piazza della Repubblica. “Ora visioneremo le telecamere, anche quelle private, per capire chi è stato”. Ripercorrendo quanto accaduto, i fatti si sarebbero svolti tra le 3.15 e 3.23, durante un lasso di tempo con pioggia e vento che hanno reso difficoltosa la visione delle immagini dei dispositivi di sicurezza installati in piazza.

La statua è stata tolta dal presepe ed è stata decapitata, trasportata nella casa di Babbo Natale e lì, una volta già distrutta, è stata riempita di petardi e mortaretti che sono starai, poi, ritrovati stamattina. A fare la scoperta Irene Cristin che si è recata sul posto alle 9.30. Già alle 7, va detto, al sindaco era stato segnalato che mancava la statuina e che si era ribaltato un gazebo con il vento. “La situazione è chiara - così ancora Cisint - e si tratta di un atto di viltà estrema e di grande gravità. I simboli hanno un valore e sarebbe potuta essere attaccata un altra statuina, invece proprio il Gesù bambino”.

Saranno comunque le analisi delle immagini a stabilire chi sia stato: al caso lavorano Polizia locale, Digos e Polizia di Stato. Notte di lavoro, in ogni caso, per la Locale che è uscita con quattro pattuglie assieme alle altre forze dell’ordine, irrorando 17 sanzioni per il mancato rispetto dell’ordinanza contro i fuochi d’artificio e i mortaretti. Di queste, 15 sono state irrorate a cittadini del Bangladesh, una a uno della Romania e una a un italiano: in questi ultimi due casi i multati erano in visibile stato di ubriachezza.

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