LA NOVITÀ
Ronchi taglia il nastro del nuovo Centro Multifunzionale che conserva e gestisce il patrimonio del Ccm. Opera da 1,4 milioni di euro

La nuova sede consortile custodirà libri, opere e documenti per valorizzare la storia e l’identità del territorio. Un progetto condiviso sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Inaugurato stamane, 12 giugno, a Ronchi dei Legionari in via Mazzini, il Centro di Gestione del patrimonio bibliografico, storico, artistico e documentale del Consorzio Culturale del Monfalconese. Si tratta della nuova sede consortile dell’Ente e accoglierà i beni di proprietà del consorzio quali libri, donazioni, oggetti e opere d’arte che esprimono la memoria del territorio del Mandamento e del Goriziano. Il servizio di trasloco è stato affidato alla Traslochi Scabelli Groups Srl e sarà ultimato nelle prossime settimane.
All’avvio di questa struttura erano presenti i sindaci e gli amministratori dei Comuni Consorziati guidati dal sindaco di Ronchi, Mauro Benvenuto che ricopre l’incarico di presidente dell’Assemblea dei Consorziati. Hanno partecipato anche l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Pierpaolo Roberti, la senatrice Francesca Tubetti e l’europarlamentare Anna Maria Cisint. Presenti anche i consiglieri regionali Antonio Calligaris, Diego Moretti ed Enrico Bullian.
È stato un momento definito dal presidente del Ccm, Davide Iannis «un giro di boa» dopo tutta quella che è stata la storia del Consorzio prima denominato – negli anni ’70 - CCPV e poi – dopo i cambi di sede – dagli anni Duemila, cresciuto ed ampliato. «Se è diventato ciò che è – sono le parole di Iannis – è dovuto al fatto che tanti se ne sono presi cura».
Disposta su due piani, la struttura – sorta al posto dell'ex magazzino e ricovero mezzi già di proprietà del Consorzio di bonifica della Venezia Giulia, ente consorziato del Ccm e cui l'assemblea dei soci ha affidato l'incarico di progettare e realizzare la nuova struttura – ha un valore di 1,4 milioni di euro. Per raggiungere tutto questo è stato decisivo l’impegno della Regione che si è impegnata a sostegno della conservazione del patrimonio culturale di tutti. «Bisogna continuare per crescere – continua Iannis – proseguire per coltivare memoria condivisa. Di «collaborazione che porta a buoni risultati» ha parlato Enzo Lorenzon, presidente del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia.
Il piano terra è stato adibito a ingresso con un ufficio, bagni, un ascensore e una scala che conduce al primo piano. Costituita una vasta area di archiviazione della documentazione del Consorzio Culturale collegata direttamente con un'area coperta adibita a carico scarico. L'area soprastante al primo piano è adibita a sala di consultazione e uffici e si affaccia con superfici vetrate sull'area verde di proprietà del Consorzio di Bonifica della Venezia Giulia. Progettisti dell’opera sono stati i tecnici dello studio Movio Poletto Architetti.
Il centro sarà un riferimento per tutto il territorio provinciale che vi potrà attingere per reperire libri e fare ricerca. «Un progetto frutto di un’idea geniale e creativa – commenta Calligaris – e un esempio di intervento di rigenerazione urbana».
«Un intervento di Area Vasta - lo definisce l’assessore Roberti - che dà risposte al territorio. L’obiettivo è migliorare il servizio alla cittadinanza». L’esponente della Giunta Fedriga ha ricordato che la realizzazione è stata permessa dalla concertazione regionale che reso possibile stanziare risorse «dopo aver instaurato un proficuo dialogo con il territorio in modo da coprire il ventaglio delle esigenze territoriali». A commentare la presentazione tecnica e la valenza culturale del nuovo Centro sono stati anche il Soprintendente Archivistico del Fvg, Luca Caburlotto e il direttore del Consorzio di Bonifica, Daniele Luis. Come spiegato dal direttore del Consorzio Culturale del Monfalconese, Roberto Del Grande, la nuova sede ospiterà l’area di gestione del catalogo, la zona riservata al furgone per il servizio di trasporto dei libri e l’Archivio della Memoria contenente fondi privati e pubblici.
Di «risposta infrastrutturale a tutela della sicurezza e della conservazione dei beni» ha riferito l’europarlamentare Cisint, mentre per la senatrice Tubetti «si supera il “sistema commissariale” per la realizzazione di un’opera e se ne realizza uno “giubilare”, d’insieme per superare il “no se pol”». A benedire i locali che «esprimono il bene e la cura della comunità nei confronti di un territorio unito per la conservazione della memoria e per la tutela nella comprensione delle radici comuni», è stato il parroco monsignor Ignazio Sudoso.
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