Ronchi riscopre il patrimonio romano con tre giorni dedicati

Ronchi riscopre il patrimonio romano con tre giorni dedicati

Dal 1 al 3 ottobre

Ronchi riscopre il patrimonio romano con tre giorni dedicati

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 01 Ott 2021
Copertina per Ronchi riscopre il patrimonio romano con tre giorni dedicati

Una serie di conferenze e visite guidate per poter (ri)scoprire quanto riaffiorato dalla terra qualche decennio fa.

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Seppur con una settimana di ritardo rispetto alle giornate europee del patrimonio organizzate dal Ministero della cultura anche Ronchi dei Legionari organizza una tre giorni dedicata al patrimonio culturale romano.

Un’iniziativa denominata “Antiche emozioni. Per un’archeologia del territorio” e che vuole valorizzare il sito archeologico della villa romana di via Raparoni e della sezione dedicata nell’Antiquarium dietro la biblioteca comunale.

“Grazie alla collaborazione dell’associazione Lacus Timavi e della Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia abbiamo voluto incrementare le proposte culturali con questa importante apertura nella consapevolezza che la valorizzazione dei beni culturali, la promozione e l’organizzazione delle attività culturali costituisce un elemento primario nella crescita culturale di ogni cittadino”, racconta l’assessore alla cultura, Mauro Benvenuto.

“Una risorsa per noi importante – prosegue Benvenuto - che da diversi anni sensibilizziamo con visite guidate nell’interesse di tutelare, conservare e valorizzare i beni culturali come eredità culturale da trasmettere a tutte le generazioni”.

Appuntamento, quindi, per il 1° ottobre con la conferenza "Le Ville del Lacus Timavi occidentale" con l’archeologa Valentina Degrassi di Archeotest s.r.l. e Paola Ventura, funzionario archeologo SABAP FVG.

Altri due appuntamenti, in questa tre giorni, con il supporto delle esperte archeologhe, Paola Maggi e Gabriella Petrucci, si potrà ammirare il complesso archeologico nelle giornate di sabato 2 ottobre e domenica 3 alle 10. Individuato alla fine degli anni Ottanta in seguito ad alcuni lavori riguardanti l’acquedotto, in quell’occasione fu messo in luce e restaurato, una struttura che appartiene ad una villa rustica di età romana edificata e ristrutturata in più fasi tra la metà del I secolo a.C. e il III secolo d.C. 

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