Ronchi non rinuncia a riscuotere oltre 33mila euro di debiti, scintille in Aula

Ronchi non rinuncia a riscuotere oltre 33mila euro di debiti, scintille in Aula

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Ronchi non rinuncia a riscuotere oltre 33mila euro di debiti, scintille in Aula

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 02 Feb 2023
Copertina per Ronchi non rinuncia a riscuotere oltre 33mila euro di debiti, scintille in Aula

Proposta votata dalla maggioranza, polemica delle opposizioni: dubbi sulle cifre da riscuotere.

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Scintille in consiglio comunale a Ronchi dei Legionari sul mancato stralcio delle cartelle fiscali. La proposta portata in Aula dall'assessore alle finanze, Enrico Papais, nell'ultima assise - riguardante i debiti di importo fino a mille euro affidati all'Agenzia delle Entrate dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 - non è infatti piaciuta alle opposizioni. Il provvedimento è stato approvato solo con i voti della maggioranza. I contrasti non sono mancati e la giunta è stata definita superficiale e impreparata dalla minoranza.

"Come previsto dalla recente legge di bilancio 2023 - ha spiegato Papais - è prevista la possibilità per gli enti locali di comunicare la non applicazione dello stralcio, vale a dire l’annullamento parziale previsto sui carichi fiscali iscritti a ruolo di propria competenza, evitando quindi l’annullamento automatico previsto dalla norma". Secondo la legge nazionale, è previsto l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti affidati all'agenzia di riscossione nel periodo di tempo considerato per un importo residuo fino a mille euro.

"Come dispone la norma - ancora il vicesindaco - lo stralcio riguarda esclusivamente le sanzioni e gli interessi di mora e non il capitale e tutte le altre somme maturate a titolo di rimborso, che restano invece interamente dovute. Dato che il comma 229 del primo articolo della legge prevede la facoltà per gli enti locali di non applicare tale provvedimento, adottando una specifica misura entro e non oltre il 31 gennaio, l’amministrazione comunale ha voluto aderire a questa possibilità. La proposta odierna trova la propria giustificazione nel fatto che lo stralcio comporterebbe evidenti ripercussioni sulla situazione economico-finanziaria dell’ente".

Ma a quanto ammonta l’importo che potenzialmente potrebbe essere oggetto di stralcio qualora tale proposta non venga approvata? La cifra comunicata dal titolare dell'assessorato alle finanze è di 33.425,25 euro. Risultano essere risorse economiche importanti dunque che, se recuperate, potrebbero rappresentare un importante aiuto per garantire servizi migliori alla cittadinanza. Per la maggioranza in sostanza, la rottamazione delle cartelle rappresenta una misura contraria alla prevenzione e al contrasto dell’evasione fiscale. Un messaggio distorto che porterebbe molti a convincersi che forse è più semplice non versare tasse e tributi in previsione di una sanatoria.

Le polemiche e le perplessità sollevate dai banchi dell'opposizione si sono scatenate in base al fatto che si era parlato di una differente quantificazione degli interessi oggetto di stralcio. "L'assessore e il presidente della commissione consiliare Savio Cumin, tramite i quotidiani locali, hanno sostenuto che il dare atto allo stralcio delle cartelle esattoriali comporta il totale annullamento di una parte considerevole dei debiti sorti nei confronti delle pubbliche amministrazioni e nel caso della città di Ronchi dei Legionari, sempre e solo esclusivamente come dichiarato ai quotidiani locali, la somma si aggirerebbe attorno a 300mila euro" ha commentato Livio Vecchiet di Insieme per Ronchi.

"In realtà - ha incalzato l'ex sindaco - la somma dovuta ammonta ad euro 33mila euro come comunicato dall’Agenzia delle entrate, che purtroppo è stata resa pubblica solo durante il consiglio comunale". E ancora Vecchiet: "Dalla proposta trasmessa ai consiglieri non risulta alcuna analisi approfondita del reale mancato introito per sanzioni ed interessi, importo che verrebbe ad incidere sul bilancio comunale. La proposta, secondo questo gruppo, è mancante di almeno una tabella allegata da cui si doveva evincere che lo stralcio, seppur parziale, avrebbe inciso in modo significativamente negativo sul bilancio dell'ente".

Il gruppo consiliare Insieme per Ronchi ha ritenuto l'atto proposto esclusivamente di natura ideologica e politica in quanto lo stralcio parziale è stato proposto dal governo nazionale. Per questo motivo, la consigliera Paola Conte ha chiesto il ritiro in toto della proposta di maggioranza in quanto non supportata da nessun dato tecnico. L'Aula ha potuto ascoltare anche un puntuale intervento della consigliera Alessandra Marocco, che ha parlato di presa delle responsabilità necessaria. Per l'intera minoranza, il sindaco, l’assessore competente, nonché il presidente della commissione non sono stati in grado di offrire nessuna giustificazione al provvedimento.

Ha suscitato inoltre molto interesse anche l'interrogazione presentata dai consiglieri Marocco, Borgia, Vecchiet e Acampora sulla strategia esposta qualche settimana fa dal Pd monfalconese sulle criticità causate dalle politiche migratorie finora attuate nella città capofila del Mandamento. I quattro consiglieri hanno chiesto di vederci chiaro e la discussione sembra ancora attendere adeguate spiegazioni e rassicurazioni.

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