Ronchi ricorda chi fu rastrellato dai nazifascisti, 5 nuove pietre in città

Ronchi ricorda chi fu rastrellato dai nazifascisti, 5 nuove pietre in città

LA POSA

Ronchi ricorda chi fu rastrellato dai nazifascisti, 5 nuove pietre in città

Di S.F. • Pubblicato il 23 Mag 2023
Copertina per Ronchi ricorda chi fu rastrellato dai nazifascisti, 5 nuove pietre in città

Previsto anche un percorso di mappatura digitale sul sito del Comune, il ricordo di chi venne catturato nel 1944: furono 68 in un giorno.

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In occasione del 79esimo anniversario del rastrellamento nazifascista che colpì Ronchi dei Legionari il 24 maggio 1944, l'Associazione nazionale ex deportati (Aned) ed il Comune scopriranno altre cinque pietre d'inciampo poste in memoria di cittadini che non fecero ritorno dai lager nazisti. Quell'efferata azione, frutto di una spiata, costò la deportazione a 68 persone; il primo giugno 1944 altre 20 persone subirono la stessa sorte. Sono stati 158 i cittadini ronchesi deportati nei campi nazisti. Di questi 75 non fecero mai ritorno.

Alle ore 9.30, nel rione di San Vito, in via XXIV maggio 36, verrà scoperta la pietra dedicata a Lino Furlan, classe 1919, deceduto nel lager di Mauthausen il 18 marzo 1945. A Vermegliano, in via Brigata Modena 2, si scoprirà quella dedicata a Guglielmo Deiuri, classe 1901, morto a Dachau il 18 marzo del 1945 mentre in via Capitello 24 verrà ricordata la memoria di Giuseppe Pacor, classe 1921, che perse la vita il 2 aprile 1945 a Mauthausen. Nel rione di Selz, in via Fornaci 4, si poserà la pietra dedicata a Bruno Violin, classe 1919, deceduto a Dachau il 19 maggio 1945.

Infine, davanti alla Chiesa di Maria Madre in via Redipuglia, sarà installata quella in memoria di Attilio Gaiardo, classe 1922, morto a Buchenwald il 9 marzo 1945. Quest'ultima verrà scoperta alla presenza degli studenti dell' istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci. La cerimonia ufficiale avrà luogo in piazza Oberdan con inizio alle ore 11 dove, alla presenza delle autorità, verrà deposta una corona d'alloro. Le cinque pietre di mercoledì vanno ad aggiungersi alle 28 che negli anni precedenti sono state posate per ricordare le sofferenze patite dai concittadini in quegli anni bui e che valsero alla città di Ronchi il conferimento della Medaglia d'Argento al valor militare della Repubblica.

Sono state sofferenze che ci permettono oggi di poter vivere da uomini liberi ed è con questo spirito di riconoscenza che l'amministrazione comunale ha realizzato una mappa, disponibile sul web, che permette la ricerca delle pietre finora posate in un vero e proprio cammino della memoria e dell'impegno civile per la libertà e la giustizia sociale. Alla sezione "Vivere il Comune" del sito internet della città, sarà possibile accedere alla pagina "Pietre per non dimenticare" dove, oltre all'indirizzo delle pietre posate verranno rese disponibili quelle informazioni che possano arricchire la memoria storica della comunità.

La memoria si traduce così in una piccola targa d'ottone della dimensione di 10 centimetri per lato - la grandezza tipicadi un "Sampietrino" - posta davanti alla casa in cui risiedeva la vittima del nazifascismo o nel luogo in cui venne fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, le date di nascita e morte ed il luogo della deportazione. Queste informazioni intendono ridare individualità a chi si è visto ridurre solamente ad un numero. L'espressione "inciampo" è quindi da intendersi - non in senso fisico - ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera.

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