Ronchi ricorda l’Esodo giuliano dalmata, Benvenuto: «La memoria non deve restare confinata al passato»

Ronchi ricorda l’Esodo giuliano dalmata, Benvenuto: «La memoria non deve restare confinata al passato»

GIORNO DEL RICORDO

Ronchi ricorda l’Esodo giuliano dalmata, Benvenuto: «La memoria non deve restare confinata al passato»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 11 Feb 2025
Copertina per  Ronchi ricorda l’Esodo giuliano dalmata, Benvenuto: «La memoria non deve restare confinata al passato»

Sottolineati gli impegni umani e le azioni solidali della comunità ronchese. I richiami a Mattarella. Presente la vicepresidente dell’ANVGD, Rita De Luca.

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Cerimonia per il Giorno del Ricordo anche a Ronchi dei Legionari in quello che il sindaco Mauro Benvenuto ha definito «luogo emblematico» simbolo di questa giornata: il Villaggio dell’Esule e una «testimonianza concreta della capacità della nostra comunità di rispondere alle difficoltà con umanità e determinazione». All’iniziativa è intervenuta Rita De Luca, vicepresidente della sezione goriziana dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Presenti anche Franco Miniussi per l’Associazione Giuliani nel Mondo in rappresentanza del presidente Giorgio Perini e il consigliere regionale Enrico Bullian, vicepresidente della Quinta Commissione regionale. A coordinare la cerimonia è stata la consigliera comunale Federica Bon. La preghiera di benedizione è stata pronunciata da don Luigi Fontanot.

Negli anni ’50, l’allora Amministrazione Comunale ronchese affrontò con grande senso di responsabilità l’arrivo di 233 nuclei familiari, per un totale di 504 persone, offrendo loro una nuova possibilità di vita. «Con spirito di solidarietà, Ronchi dei Legionari costruì abitazioni, garantì occupazione e fornì assistenza, dando prova di quella sensibilità che ancora oggi ci contraddistingue» continua il primo cittadino. Quanto alla memoria, Benvenuto sostiene che «non deve restare confinata al passato». Poi i riferimenti ai sentimenti di accoglienza, giustizia sociale e rispetto reciproco auspicando che «restino al centro del nostro impegno quotidiano» perché «dobbiamo opporci a ogni forma di negazionismo, divisione o discriminazione, riaffermando ogni giorno la nostra volontà di costruire una società basata sulla comprensione e sulla coesione».

Il sindaco ha pure condiviso le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale ha affermato che le foibe e l’esodo giuliano - dalmata «sono una tragedia italiana che troppo a lungo è stata dimenticata. Il ricordo è un dovere per la nostra coscienza civile». Condannati fermamente infine pure gli atti vandalici recentemente perpetrati alla foiba di Basovizza. «Sono orgoglioso di aver potuto ascoltare da vicino il messaggio del nostro Capo dello Stato in occasione dell' inaugurazione di GO2025, prima capitale transfrontaliera della cultura - conclude Benvenuto - le nostre terre, terre di confine, sono state definite dal Presidente della Repubblica “portatrici di luce e fiducia nel futuro del mondo, dove si diffondono invece ombre, incertezze, paure, ad indicare una strada di autentico progresso».

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