Ronchi ricorda commossa don Renzo Boscarol, «tessitore di relazioni e uomo tra la gente»

Ronchi ricorda commossa don Renzo Boscarol, «tessitore di relazioni e uomo tra la gente»

La cerimonia

Ronchi ricorda commossa don Renzo Boscarol, «tessitore di relazioni e uomo tra la gente»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 08 Mar 2022
Copertina per Ronchi ricorda commossa don Renzo Boscarol, «tessitore di relazioni e uomo tra la gente»

Partecipata la santa messa nella gremita chiesa parrocchiale di San Lorenzo.

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La comunità cristiana di Ronchi dei Legionari ha fatto memoria riconoscente del parroco don Lorenzo Boscarol ad un anno dalla sua morte. Il sacerdote ronchese, arciprete della parrocchia di San Lorenzo dal 2001 al 2021 e amministratore parrocchiale di Santo Stefano dal 2009, è stato ricordato con una santa messa di suffragio lunedì 7 marzo alle 18.30. La solenne concelebrazione eucaristica è stata officiata da don Giovanni Sponton, parroco di Sagrado affiancato dal neo-parroco dell’unità pastorale mons. Ignazio Sudoso e dal parroco don Umberto Bottacin di Maria Madre della Chiesa. Presente anche buona parte del clero decanale ed esponenti vari delle associazioni cittadine e diocesane. Tanta la commozione dei parrocchiani, delle autorità e dei parenti presenti che si sono stretti nel ricordo di don Renzo con affetto e umana vicinanza alla sorella Gabriella Boscarol.

Nella sua omelia, il celebrante ha ricordato lo scorrere veloce del tempo che però non ha cancellato l’amicizia e l’esperienza del portare avanti relazioni nella chiesa e nella società. Don Sponton ha poi parlato della passione politica di don Renzo, del suo forte e costante impegno profuso nella direzione del settimanale diocesano Voce Isontina e del suo essere uomo della carità come “da scuola” del suo predecessore don Mario Virgulin. “Don Renzo era un uomo di indirizzo importante per tutti noi, mi mancano le chiacchierate con lui dalle quali venivo fuori sempre arricchito” così don Giovanni in uno dei passaggi principali della riflessione omiletica. Don Boscarol, il sacerdote che ha studiato e vissuto il Concilio Vaticano secondo, è stato anche responsabile della pastorale del lavoro per la diocesi e convinto sostenitore di iniziative volte al superamento dei confini con la vicina Slovenia. “Parlando di Gorizia e di Nova Gorica capitali della cultura, sottolineava sempre che la Chiesa deve sempre prendere parte a eventi di questo tipo” ha affermato don Giovanni ricordando i colloqui intercorsi con il suo confratello. Il sacerdote e giornalista era l’uomo dell’esperienza, della fatica sinodale e della cultura popolare. Al compianto parroco, è stata cantata la messa da parte della sezione maschile del coro Santa Cecilia di Grado che ha eseguito alcuni canti presenti nel ristampato libro “Osanna”, una ristampa fortemente voluta dal sacerdote in accordo con l’amministrazione comunale di Ronchi e presentata nella mattinata di lunedì in municipio. Prima della conclusione della celebrazione, è stata scoperta e benedetta una targa marmorea che è stata posta a perenne memoria in onore del sacerdote all’ingresso della chiesa. Così tante persone, riunite in un abbraccio ideale che va dalla Bisiacaria all’Isontino per poi coinvolgere tante altre realtà, hanno espresso il loro grazie a don Renzo “tessitore di relazioni e uomo tra le gente”.

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