LA CERIMONIA
Ronchi, quelle 5 pietre che ricordano il 24 maggio 1944: ecco la cittadinanza onoraria a Ondina Peteani

Percorsi Viale Garibaldi 115, Via Trinità 3, Via Berini 11, Via San Lorenzo 77 e Via Gabriele d’Annunzio. Il Pd invita ad esporre lenzuoli bianchi, segno di rispetto per la popolazione sofferente nella striscia di Gaza.
Ronchi dei Legionari ha ricordato il 24 maggio 1944, data in cui Ronchi dei Legionari fu teatro di un violento rastrellamento nazifascista. Lo ha fatto oggi, sabato 24 maggio, giorno in cui l’Amministrazione Comunale e l’Aned, con la collaborazione dell’Anpi, hanno organizzato una cerimonia commemorativa per onorare la memoria di cinque concittadini deportati nei campi di concentramento e uccisi per il loro impegno a favore della libertà e della giustizia sociale. Nel corso della mattinata, a partire dalle ore 9.30, è stato vissuto un percorso cittadino che ha previsto lo scoprimento di cinque pietre d’inciampo dedicate a Franco Bruni, assassinato a Dachau; Roberto Pelos e Argo Tambarin, assassinati a Mauthausen; Ilario Manià, morto a Bergen Belsen; e Renato Zanolla, ucciso nel campo di Dora.
Il percorso ha toccato diversi punti della città: Viale Garibaldi 115, Via SS. Trinità 3, Via Berini 11, Via San Lorenzo 77 e Via Gabriele D’Annunzio, di fronte alla casa di riposo. A chiusura del percorso, in Piazza Guglielmo Oberdan, si è tenuto il momento conclusivo della commemorazione, alla presenza del sindaco Mauro Benvenuto, del Prefetto Ester Fedullo, di don Luigi Fontanot, del presidente dell’Aned Libero Tardivo e dell’unico superstite ed ex deportato, Mario Candotto. Durante la cerimonia è stata deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento dedicato ai deportati morti nei campi di concentramento. L’evento è stato accompagnato dall’esecuzione musicale della Banda Verdi.
Dopo la commemorazione dei 68 deportati ronchesi, la cerimonia è stata impreziosita dalla consegna ufficiale della cittadinanza onoraria ai familiari di Ondina Peteani. A ritirare il riconoscimento è stato suo figlio Gianni che ha fatto memoria di una dei protagonisti assoluti della Resistenza. Il figlio di Ondina ha ricordato anche le figure di Sonia Bacicchi e di Tamara Candotti quali «scortartici di memoria e testimoni di seconda generazione». Gianni ha donato la pergamena alla Casa Comunale come monito collettivo in un luogo pubblico. Significativo l’intervento di Tardivo che richiamando i giovani deportati e vittime della furia nazifascista, ha attualizzato queste figure rivolgendosi alle giovani generazioni che chiedono l’ascolto delle loro voci e che non credono in una democrazia passiva pur essendo consapevoli di quanto è amaro l’impegno per la conquista della libertà da raggiungere a custodia della democrazia.
Un richiamo al difficile contesto internazionale è giunto da don Fontanot che ha parlato del genocidio in atto a Gaza e ha fatto riferimento alla guerra che continua tra Russia e Ucraina. Dopo il monito per «una pace necessaria», il sacerdote ha provocato i presenti chiedendo: «Se finiranno le guerre, poseremo “i droni d’inciampo”?!». Don Gigi ha quindi chiesto di non rivolgere gli occhi sul male ma di puntarli sul bene da riscoprire negli incontri di ogni giorno perché «la pace non è scontata ma qualcosa da costruire in ogni momento». Per il sindaco Benvenuto il compito della cerimonia è duplice: ricordare e trasmettere perché «la memoria è responsabilità quotidiana» e le «pietre sono un simbolo silenzioso ma potente perché invitano a fermarsi, riflettere ed interrogarsi».
Il primo cittadino ha anche chiesto di fare attenzione al «seme d’odio e intolleranza che non è ancora scomparso». «Coltivare la memoria non è un atto formale ma una scelta di civiltà» ha concluso Benvenuto. Ad esprimere la sua emozione per le testimonianze ascoltate è stato il Prefetto Fedullo che ha definito l’appuntamento «non una vuota commemorazione ma il rinnovamento di un impegno collettivo affinché tragedie del genere non si ripetano più» ed «un momento di unità in un contesto di crisi internazionale nel quale la pace è raggiungibile solo attraverso la partecipazione e il superamento delle indifferenze in modo da rafforzare l’impegno civico».
A margine dell’incontro, il Pd di Ronchi – tramite il consigliere dem, Savio Cumin – ha divulgato una nota rispetto all’adesione alle tante manifestazioni della giornata odierna organizzate contro le attuali guerre in corso, con particolare riferimento alla strage di innocenti, donne e bambini e alle terribili sofferenze della popolazione nella striscia di Gaza, nella Cisgiordania e nel Libano. «In tal senso – afferma Cumin - invitiamo i cittadini ad esporre lenzuoli o vessilli bianchi su finestre e balconi quale simbolo di questa immane catastrofe e per chiedere la fine dei bombardamenti su quei territori da parte dell'esercito israeliano».
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