Ronchi, la memoria per il Giorno del Ricordo al Villaggio dell'Esule

Ronchi, la memoria per il Giorno del Ricordo al Villaggio dell'Esule

LA CERIMONIA

Ronchi, la memoria per il Giorno del Ricordo al Villaggio dell'Esule

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 10 Feb 2024
Copertina per Ronchi, la memoria per il Giorno del Ricordo al Villaggio dell'Esule

Partecipato momento stamane in via dell'Istria. Ziberna, «ammettere le reciproche colpe e riconoscere ognuno i torti commessi». Ricordata Olga Di Blasi.

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Anche Ronchi dei Legionari ha fatto memoria del Giorno del Ricordo. La cerimonia ha avuto luogo questa mattina alle 10 in via dell'Istria davanti al monumento dedicato alle vittime delle immani sofferenze legate al loro esodo forzato e del dramma delle foibe. Anche per la comunità ronchese l'esodo fiumano dalmata e le foibe sono stati un trauma dolorosissimo.

«I tentativi di oblio e negazione sono un affronto ingiustificabile ad un popolo. Il ricordo sia fecondo e produttore di anticorpi». ha affermato ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia tenutasi al Quirinale. Così, tenendo presenti questi sentimenti, anche l'amministrazione comunale ha dato una risposta concreta ad eventuali riesplosioni di conflitti, divisioni, inimicizie e rancori omaggiando le genti istriane e dalmate con la deposizione di una corona ai piedi del monumento eretto nel 1967 dalla sezione cittadina dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il cippo si trova dove - tra il 1947 e il 1963 - venne costruito il "Villaggio dell'Esule" dove si insediarono oltre 200 famiglie.

La vicepresidente dell’Anvgd di Gorizia Maria Letizia Ziberna ha deposto un omaggio floreale ai piedi del cippo. «È necessario ammettere le reciproche colpe, riconoscere ognuno i torti commessi – sono le parole usate nello scritto dalla presidente dell’Anvgd, Maria Grazia Ziberna e letto da Maria Letizia- ricercare la verità, ricordare, rispettare la memoria degli altri e, nella misura in cui sarà possibile farlo, perdonare e chiedere perdono in modo reciproco».

«Solo così potremo avere un futuro di collaborazione e di pace per le nuove generazioni – conclude Ziberna - utilizzando l'occasione di Go2025 come pietra miliare per questo processo di collaborazione ed amicizia venutosi a creare con gli amici sloveni». «Non dobbiamo dimenticare - sono le parole del sindaco Mauro Benvenuto - non ci interessano le divisioni e non è una questione di ideologia. Ripercorriamo la storia mettendo al centro le persone. Guardiamo al futuro dicendo basta all'odio e al rancore». La benedizione è stata impartita dal parroco monsignor Ignazio Sudoso.

«Il giorno del ricordo deve essere la rievocazione di quello che è successo dal punto di vista storico, con responsabilità precise, e non va usato come clava politica contro qualcuno in nome di una malintesa rivincita». Lo ha affermato a margine della cerimonia commemorativa, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti.

I presenti hanno fatto memoria di Olga Di Blasi, figlia del proprietario terriero Alessandro Blasig, primo podestà eletto a Ronchi. Olga fu infoibata nel 1943 nell'abisso Bertarelli di Raspo, nell'alta Istria. Dal 2008, nel parco di Villa Blasig in via Roma, è installata una targa in sua memoria.

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