Ieri mattina
Ronchi, la Polizia Locale rimuove la pubblicità elettorale di Di Bert

All'azione della Polizia Locale, coadiuvata dagli operai comunali, è seguita una sanzione da 400 euro.
La rimozione è avvenuta ieri mattina alle 9: la Polizia Locale di Ronchi dei Legionari, contestando la regolarità delle affissioni avvenute in Piazza Oberdan commissionate dal candidato sindaco Massimo Di Bert. Di Bert, sostenuto dalle due liste Ronchi Nuova Era e Vermegliano Domani, non intende lasciar correre.
Non solo la rimozione, ma al candidato è arrivata anche una multa da 400 euro. Va detto che le liste avevano individuato in un negozio sfitto del centro cittadino la sede per la campagna elettorale e proprio su quelle saracinesche erano state appese le pubblicità finite nel mirino del comando ronchese.
“Ritengo tale interpretazione totalmente errata. Lo anche la direzione regionale competente in materia. Identica modalità di propaganda elettorale è stata fatta a Gorizia, in corso Italia”, ha replicato il candidato. “Qui nessuno si è sognato di rimuovere o contestare la modalità. Provvederemo a tutelarci nelle sedi opportune, ma cresce il rammarico per il danno che il sottoscritto ed i candidati consiglieri stanno subendo. Una volta ottenuto il risarcimento, esso sarà devoluto in beneficenza ad associazioni della città. Pensiamo che non debba pagare la comunità certe leggerezze. Preoccupa sempre di più l'episodio, le tempistiche ed una campagna elettorale già macchiata dalla temporanea esclusione di una lista, il ripetersi di questo tipo di azioni che non saprei neanche come definire”.
In ogni caso, solerte è stata la risposta della direzione regionale in tal senso: “La normativa – sottolinea una nota - regionale non disciplina espressamente le caratteristiche che devono avere le sedi dei comitati elettorali e, quindi, se debbano essere veri e propri negozi con vetrine e serrande. Infatti, l’articolo 71, comma 3 della legge 28/2007, prevede solo che è consentita l’affissione di manifesti ed altri stampati di propaganda elettorale nelle sedi dei comitati elettorali, anche se visibili dall’esterno. Quest’ultima espressione sta ad indicare che i manifesti possono essere affissi sulle vetrine, in modo da essere ben visibili dalla pubblica via. L’importante è che siano sedi agibili ove si possano tenere anche degli incontri elettorali, altrimenti, se si trattasse ad esempio di un garage, non si potrebbe configurare un vero comitato elettorale. È consigliabile che l’apertura dei comitati elettorali sia comunicata al Comune, affinché la Polizia locale sia informata e sappia che in quella sede l’affissione di propaganda elettorale è legittima. I manifesti possono anche essere affissi all’esterno, sulla serranda o vetrina, come lei propone. Nulla lo vieta, anche se è sconsigliabile sia perché sono esposti alla pioggia, sia perché potrebbero essere strappati. Alla luce della nostra esperienza, suggeriamo sempre di affiggere all’interno della vetrina della sede del comitato elettorale, anche perché la serranda abbassata potrebbe far insorgere il dubbio che non si tratti di una vera sede agibile ed utilizzata durante la campagna elettorale”.
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