Ronchi dei Legionari conferisce la cittadinanza onoraria a Ondina Peteani

Ronchi dei Legionari conferisce la cittadinanza onoraria a Ondina Peteani

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Ronchi dei Legionari conferisce la cittadinanza onoraria a Ondina Peteani

Di REDAZIONE • Pubblicato il 30 Apr 2025
Copertina per Ronchi dei Legionari conferisce la cittadinanza onoraria a Ondina Peteani

Nel centenario della nascita, omaggio unanime alla staffetta partigiana deportata ad Auschwitz. Benvenuto, «preziosa testimoniane della Resistenza».

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Voto unanime in Consiglio Comunale a Ronchi dei Legionari per la concessione della cittadinanza onoraria alla staffetta partigiana Ondina Peteani in occasione del centenario della sua nascita. È stato il sindaco Mauro Benvenuto, a dar lettura della motivazione e ad annunciare che l’atto sarà consegnato al figlio Gianni ed ai familiari in una prossima cerimonia pubblica.

«In segno di perenne riconoscenza per l'eroico coraggio che mai l'abbandonò e che, fin dalla giovane età, la animò nella lotta contro l'oppressore e per la costante preziosa testimonianza dei valori di Resistenza, democrazia, libertà e giustizia sociale, che la città di Ronchi dei Legionari, medaglia d'argento al Valor Militare per meriti nella Guerra di Liberazione, con fierezza incarna e rappresenta».

Questo è quindi il testo con il quale si è inteso riconoscere ad Ondina Peteani i suoi grandi meriti, spinti da passione, idealismo e volontà. Nel corso della seduta d’Aula, la consigliera comunale Lucia Comuzzi, ha ripercorso la vita di Ondina, leggendo una sua poesia. Nell’aprile scorso, la richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria era stata avanzata, dalle sezioni cittadine dell’Anpi e dell’Aned, alle quali si era associata la consigliera di maggioranza Federica Bon.

Ondina Peteani, scomparsa il 3 gennaio del 2003, era nata a Trieste il 26 aprile del 1925. Arrestata due volte dalla polizia fascista, Peteani riesce a fuggire. Non le va altrettanto bene l'11 febbraio 1944. A Vermegliano, dov'è in missione, finisce nelle mani dei nazifascisti, che la portano a Trieste. Viene segregata nel comando delle SS di piazza Oberdan, è poi trasferita al carcere del Coroneo da dove viene rilasciata soltanto nel mese di marzo purtroppo per essere deportata ad Auschwitz. Successivamente la trasferiscono nel campo di Ravensbrück. Dei lager Ondina conoscerà tutti gli orrori.

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