La memoria all'abate Brumati a Ronchi, giardino botanico insieme a Staranzano

La memoria all'abate Brumati a Ronchi, giardino botanico insieme a Staranzano

L'ANNUNCIO

La memoria all'abate Brumati a Ronchi, giardino botanico insieme a Staranzano

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 20 Set 2024
Copertina per La memoria all'abate Brumati a Ronchi, giardino botanico insieme a Staranzano

Il progetto è stato presentato in municpio a Ronchi. Sorgerà su un terreno sito nel comune di Staranzano. Ospiterà piante selvatiche commestibili locali.

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L’associazione “Amici delle Erbe” di Ronchi dei Legionari dedicherà un giardino all’abate botanico bisiaco Leonardo Brumati. La notizia è stata ufficializzata stamane, venerdì 20 settembre, in municipio mentre la presentazione dettagliata rivolta alla cittadinanza è prevista per ottobre. A presentare i tratti salienti di quello definito «un progetto tra ecologia e storia», è stato il professor Alfredo Altobelli. Questo avviene in occasione dei 250 anni dalla nascita di Brumati (1774). L’abate morì nel 1855 e a lui venne intitolata la scuola elementare di Vermegliano nel 1961.

«Quello che nascerà sarà un giardino botanico a cielo aperto dedicato alle scuole – spiega Altobelli – avrà la sua collocazione vicino ai Laghetti di Dobbia, una zona strategica per svolgere questo tipo di attività». L’area è “servita” dal punto di vista idrico e si trova nel Comune di Staranzano, vicino alla Boschetta di Dobbia. Più precisamente, si tratta di un terreno di proprietà di uno degli oltre 130 soci iscritti all’associazione, sito tra via Dobbia e via Vittorio Veneto. «Il progetto ha ottenuto il pieno appoggio del Comune di Staranzano – riferisce Altobelli – ente interessato al progetto di rinaturalizzazione dell’area e che, tra i vari interessi, intende riportare le rane in loco».

Si tratta di un punto strategico vista la vicinanza al parcheggio dei Laghetti e alla Boschetta di proprietà della Macc staranzanese. Il terreno è classificato come “medicaio a fine ciclo”. Per la scrittura della parte scientifica del progetto, ha collaborato la dottoressa Elisa Tomat. «Sarà un giardino dinamico – aggiunge il professore – vi ricostruiremo gli habitat tipici del territorio. Sorgeranno siepi, piante selvatiche commestibili e nuove “popolazioni” che verranno opportunamente segnalate».

Sulla zona sono previste manutenzioni che sono state definite «molto basse» e si opererà per un limitato consumo di acqua. Chiaramente i risultati non saranno immediati. Allo stato attuale, per esempio, si stanno raccogliendo i semi per piantare gli alberi che sorgeranno in futuro. La mappa del giardino è costituita da 9 zone: prato magro (possibile sede di papaveri), fascia boscata fresca (potrà l’aglio orsino), il “testimone”, orto coltivo, serra – ricovero, siepe per la produzione di miele, siepe campestre, prato fertile e siepe antinquinamento.

Quanto verrà lanciato con maggiori dettagli ad ottobre, sarà un «progetto partecipativo» i cui primi risultati si potranno apprezzare a primavera 2025, mentre la maturità piena dell’area si potrà notare al compimento di tre anni. Sia il Comune di Ronchi che quello di Staranzano daranno il patrocinio alle iniziative legate all’attività dell’associazione ronchese.

«Puntiamo a ricevere finanziamenti esterni – specifica Altobelli – i Comuni sono importanti per ottenere partenariati di rilievo e sostegni economici pubblici come quelli regionali». Al sito verrà pure installata un’area informativa storica su Brumati. Soddisfazione per la partenza del progetto è stata espressa dall’assessore all’ambiente di Ronchi, Alessandro Bassi che ha sottolineato l’importanza di «integrare tematiche storiche e scientifiche declinandole sul territorio generando sempre più valore».

«Così facendo i due territori comunali saranno sempre più uniti» ha dichiarato in chiusura Bassi. Di «sinergia importante tra le amministrazioni comunali» ha parlato anche il sindaco Mauro Benvenuto che ha definito l’iniziativa associativa «lodevole» e di «importante valorizzazione storica».

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