L'esposizione
Ronchi, aperta fino al 12 settembre la mostra fotografica sui 50 anni dell'aeroporto militare

Molte immagini della mostra sono dedicate ai vari settori gestiti dal Demanio militare che fece nascere l’aeroporto in base alle esigenze via via adeguate alle reali necessità operative.
Il 30 agosto è stata inaugurata a Ronchi dei Legionari la Mostra fotografica “Ronchi dei Legionari - 50 anni di aeroporto militare” allestita a cura di Giorgio Storni, socio dell’associazione Arma Aeronautica con la collaborazione del comune di Ronchi dei Legionari ed il sostegno della sezione di Gorizia.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 12 settembre, comprende una serie di immagini di grande formato consentono ai visitatori di seguire l’evoluzione delle vicende aeroportuali iniziate nel 1932 quando la Regia Aeronautica iniziò ad occupare una superficie di un centinaio di ettari nei pressi della città espropriando dei terreni precedentemente agricoli.
Questo per venire incontro anche alle richieste dei vicini Stabilimenti dei C.R.D.A. che necessitavano di uno spazio adeguato dove poter completare l’allestimento dei velivoli terrestri da loro prodotti, per renderli operativi assemblando le varie parti e con la successiva messa a punto grazie agli interventi dei propri tecnici nella aviorimessa che sarà costruita nel 1935 a spese del Cantiere stesso.
Il lavoro principale fu quello che portò alla costruzione della pista di volo, inizialmente con fondo erboso (dal 1932 fino al 1960), adottando successivamente delle grelle metalliche (dal 1960 fino al 1964) per aumentarne la sostenibilità del peso dei nuovi aerei, per giungere infine al fondo in conglomerato bituminoso, con una lunghezza iniziale di 790 metri portata, dopo successivi interventi, alla lunghezza definitiva di 3000 metri alla fine del 1978.
Molte immagini della mostra sono dedicate ai vari settori gestiti dal Demanio militare che fece nascere l’aeroporto in base alle esigenze via via adeguate alle reali necessità operative.
Le note vicende connesse con l’8 settembre, insieme ad un pesante bombardamento degli alleati effettuato il 16 marzo 1945 portarono al forte danneggiamento di tutto il complesso cantieristico ma con la distruzione totale dell’area dedicata all’aeronautica che, nel dopoguerra, non venne ricostruita. Ciò comportò anche la fine dell’intero aeroporto che fu abbandonato ma da un punto di vista amministrativo rimase sempre in carico alla 2^ Zona Aerea Territoriale di Padova.
Col passare degli anni, grazie all’opera ed alle necessità della ditta Meteor fondata dal MOVM Avv. Lauri, ci furono degli importanti cambiamenti e miglioramenti che culminarono nella dichiarazione nel 1949 quando venne definito aeroporto aperto al traffico civile, come lo vediamo attualmente, portando nei primi anni 60 allo spostamento dei voli di linea dall’aeroporto di Gorizia di cui era stato una pista secondaria.
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