Ronchi, gli anti-militaristi in piazza: sabato corteo contro la Leonardo

Ronchi, gli anti-militaristi in piazza: sabato corteo contro la Leonardo

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Ronchi, gli anti-militaristi in piazza: sabato corteo contro la Leonardo

Di Redazione • Pubblicato il 13 Dic 2023
Copertina per Ronchi, gli anti-militaristi in piazza: sabato corteo contro la Leonardo

L'Assemblea Sabotiamo la guerra del Friuli e Trieste ha organizzato per sabato 16 dicembre un corteo anti-militarista che partirà alle 10.30.

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Sfileranno per le vie di Ronchi dei Legionari, partendo da piazza Unità per protestare contro lo stabilmento locale della Leonardo Spa. L'Assemblea "Sabotiamo la guerra" del Friuli e Trieste ha organizzato per sabato 16 dicembre un corteo anti-militarista che partirà alle 10.30, puntando il dito verso l'azienda che nella cittadina bisiaca conta 278 addetti. Quanto sta accadendo in Palestina e in altri teatri di guerra ha spinto il collettivo a mobilitarsi: citando armamenti come il Falco Xplorer e il Mirach 40, realizzati proprio a Ronchi, il gruppo li definisce "sistemi di assassinio mimetizzato".

"La guerra comincia qui - attacca l'Assemblea in una nota -, l'Italia è co-belligerante nella guerra russo-ucraina e nel massacro israeliano nella Striscia di Gaza, una spirale di morte e distruzione che potrebbe portare ad un conflitto mondiale globale e nucleare. Nella guerra russo-ucraina l'Italia è implicata non solo con la fornitura di armamenti ma anche con la presenza alle frontiere della Russia di un migliaio di soldati e di centinaia di mezzi militari. Ed è complice della mattanza di civili palestinesi a Gaza, perché la Base siciliana di Sigonella viene utilizzata come ponte con quella di Ramstein in Germania per rifornire quella di Nevatim, quartier generale degli squadroni dell'Aeronautica israeliana".

Da Leonardo sarebbero prodotti anche "i sistemi di puntamento laser utilizzati nei bombardamenti. La guerra comincia qui, in questo Friuli storicamente colonizzato ed asservito dallo Stato italiano e dalla Nato, attraverso un'occupazione militare che ancora oggi continua con caserme disseminate in ogni dove, alcune delle quali destinate a diventare Smart military district, cioè caserme che invadono e pervadono il territorio civile e le sue attività". Dito puntato quindi contro la base aerea delle Frecce Tricolori di Rivolto, oltre a quella Nato di Aviano e il poligono di tiro nella zona dei Magredi del Meduna-Cellina.

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