IL RAPPORTO
Otto donazioni di sangue in più per Fidas, raccolte 444 sacche a Ronchi
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Deboli le donazioni di plasma. Calo tra i 35 e i 40 anni, continua l'impegno nella divulgazione della cultura del dono nelle scuole.
Nel 2023 i donatori di sangue di Ronchi dei Legionari hanno mantenuto il trend del 30% in più di donazioni già registrate nel 2022. Questo è il primo dato positivo generale che balza all’occhio dal bilancio delle donazioni riferito all’anno che da poche settimane si è concluso. Quindi, grazie a quanto intrapreso dalla sezione Fidas di Ronchi da oltre due anni, si confermano la tendenza e la direzione in crescita prefissate dal direttivo locale.
A parlarcene oggi sono il presidente dei donatori ronchesi, Enzo Zuin e Renato Chittaro, coordinatore delle sezioni associative della Sinistra Isonzo per la divulgazione della cultura del dono. «Il nostro compito è quello di stare vicino alla gente – spiega Chittaro – e lo facciamo attraverso momenti di divulgazione in vari ambiti e di collaborazione con il mondo dell’associazionismo locale».
Nel 2023, le donazioni registrate a Ronchi sono state 444. Nello specifico, 8 in più rispetto al 2022 (+1,6%). Complessivamente, ci si è avvicinati a 34 nuovi donatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Da pochi giorni, è stato accolto nella famiglia Fidas ronchese il primo nuovo donatore del 2024, anno che in questa prima metà di gennaio ha visto realizzate il medesimo numero di donazioni dello stesso periodo 2023, cioè di 12 unità.
«Sono orgoglioso di quanto sta accadendo – sono le parole di Zuin – c’è una buona spinta nelle donazioni resa possibile anche dall’impegno dell’amico Renato che continuamente si impegna nella sensibilizzazione del valore del dono in tante realtà sociali del nostro territorio. Grazie al suo apporto fatto di tanto carisma e competenza, il contatto del nostro sodalizio con la gente è migliorato». Si conferma il buon successo delle auto emoteche che – dall’autunno 2021 - periodicamente tornano in città e nel complesso hanno fruttato circa un centinaio di donazioni in più.
E ancora Chittaro sulla cultura del dono: «Bisogna proseguire su questa strada facendo capire ai giovani che il sangue è un farmaco umano necessario per aiutare le persone in tante situazioni».
«Il sangue è un aiuto insostituibile, la linfa vitale per chi subisce gravi incidenti, per chi si sottopone a interventi chirurgici e per chi lotta contro malattie serie» sopraggiunge il presidente Zuin. Per quanto riguarda le donazioni di plasma necessario soprattutto negli ospedali infantili come il Burlo di Trieste, ne viene riscontrata una carenza generale. «Questo ci vede costretti ad acquistarne all’estero, un' operazione che costa 140 milioni di euro in un anno a livello nazionale» commenta Chittaro.
Su 444 donazioni, 98 sono state quelle di plasma e 24 di piastrine. Un numero quest’ultimo che va rinforzato. Gli iscritti alla locale sezione Fidas sono oltre 500, ma i donatori attivi sono 280. La fascia di età nella quale si registra un calo significativo delle donazioni è quella compresa tra i 35 e i 45 anni. Questo dipende da dinamiche ed esigenze di tipo socio familiare. Anche nel 2024, tra le attività che i Donatori ronchesi continueranno a proseguire c’è il sostegno alla segreteria provinciale nell’azione di divulgazione della “sensibilità al dono” rivolta agli studenti di tutte le età.
Nella foto: il presidente Enzo Zuin e Renato Chittaro della Fidas Ronchi

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