IL PREMIO
Il ronchese Matteo Comerio premiato dall'Università degli studi di Udine per la sua tesi magistrale

Il giovane ha ottenuto 'Il Mulino a Nordest', dedicato allo scrittore Emanuele Berni, per aver approfondito il 'Ritorno alle Antiche rime venete'.
Matteo Comerio, laureato magistrale in italianistica all’Università di Udine con una tesi di storia della lingua, ha vinto la prima edizione del premio di laurea “Il Mulino a Nordest”, istituito in memoria dello scrittore Emanuele Berni. Fiorentino d’origine, ma friulano d’adozione, Emanuele Berni ha vissuto a Pagnacco. Ha collaborato con diverse riviste di storia fiorentina e ha vinto premi di poesia. Ha pubblicato scritti sulla storia di Firenze, romanzi e racconti, fra cui In nome del figlio, uscito nel 2019.
Comerio, residente a Ronchi dei Legionari, è stato allievo della Scuola superiore “di Toppo Wassermann” dell’Ateneo friulano. Oltre al premio a Matteo Comerio, del valore di 1500 euro, è stato attribuito uno “speciale apprezzamento” ai lavori classificati al secondo e terzo posto, presentati da Nicole Valeri di Fiume Veneto, e Ilaria Olivo di Tricesimo, entrambe laureate magistrali in italianistica.
Il concorso è rivolto ai laureati magistrali di ambito umanistico dell’Università di Udine che abbiano discusso una tesi di letteratura italiana o di storia della lingua italiana oppure di filologia della letteratura italiana. Il premio è promosso dall’associazione culturale “Il Mulino a Nordest”, grazie alla donazione della moglie di Berni, Alma Maraghini, in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo friulano.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato, fra gli altri: il rettore Roberto Pinton; la promotrice del premio Alma Maraghini Berni; la presidente dell’associazione “Mulino a Nordest”, Laura Stringari; il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini; la delegata alla didattica del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, Elisabetta Scarton; i componenti la commissione giudicatrice, Silvia Contarini e Carlo De Monte.
«In questa Italia – ha detto Alma Maraghini Berni – espressione geografica, come diceva il Metternich, unita nelle cerimonie ufficiali, divisa nella vita reale, la prima a sparire sarà la lingua, vaso di coccio, stretto tra idiomi emergenti di potenzialità socio economiche smisurate. Insieme a lei o poco dopo, ma questo a causa di un fenomeno mediatico mondiale, scompariranno anche i libri, nella veste in cui li conosciamo da secoli, sostituiti da marchingegni elettronici azionati forse dallo sguardo o dal pensiero. Peccato perché l'umanità rinuncerà una volta di più ad uno dei piaceri più raffinati dell'erotismo intellettuale: sfogliare un libro come fossero le vesti di un'amante infinita che si scopre nuova di pagina in pagina».
Comerio ha ottenuto il riconoscimento grazie alla sua tesi di laurea intitolata: Ritorno alle “Antiche rime venete”. Edizione e commento dei sonetti in pavano e in veronese rustico del secolo XV (con due inediti), relatore Vittorio Formentin, correlatore Alessio Decaria.
La tesi di Valeri, già allieva della Scuola superiore, è invece dedicata a Nievo e Balzac: percorsi del romanzo europeo nel secondo Ottocento, relatrice Silvia Contarini, correlatrice Sara Cerneaz. Olivo si è laureata con una tesi dal titolo Scrivere o riscrivere l’Oriente? Le “Memorie sull’Egitto” di una conservatrice rivoluzionaria: Amalia Nizzoli, relatrice Silvia Contarini, correlatrice Patrizia Quattrocchi.
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