La Romea Strata diventa Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa: ad Aquileia il punto sul futuro

La Romea Strata diventa Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa: ad Aquileia il punto sul futuro

Il convegno

La Romea Strata diventa Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa: ad Aquileia il punto sul futuro

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 04 Dic 2025
Copertina per La Romea Strata diventa Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa: ad Aquileia il punto sul futuro

Un cammino in grado di «far respirare l'Europa con i due polmoni di Oriente e Occidente». Il sindaco Zorino, «conferma la vocazione della nostra città».

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Un «cammino in grado di unire Europa orientale ed Europa orientale, i due polmoni del nostro continente, dal punto di vista spirituale, fisico ed economico. Ma anche in grado di dare a chi si mette in cammino un nuovo punto di vista sia fisico, attraversando Paesi e nazioni, ma anche spirituale». Il presidente dell’Associazione Europea Romea Strata, don Raimondo Sinibaldi, ha le idee chiare parlando del recente riconoscimento all’itinerario che collega il Mar Baltico a Roma da parte del Consiglio d’Europa come proprio Itinerario Culturale.

Una giornata di studi e di confronto tra varie realtà è quanto ha organizzato il sodalizio, con sede proprio ad Aquileia, oggi, 4 dicembre, unendo esperienze e prospettive future provenienti da vari Stati Europei: esperti e rappresentanti da Italia, Austria, Polonia, Estonia e Lituania si sono ritrovati a Ca Tullio, in località Beligna, per fare il punto e ripartire con ancora più slancio.

Quindici anni sono passati dall’inizio dell’avventura dalla diocesi di Vicenza e ora il sodalizio si muove verso un importante ritrovo dei vari vescovi delle diocesi attraversate dal cammino che si terrà con il 2026 a Roma. Ad annunciarlo è proprio don Sinibaldi secondo cui «il Friuli ha giocato un ruolo importante dal punto di vista economico e di sostegno. Ora, però, bisogna fortificare la presenza nei vari Stati perché ci sono state diverse partenze con tempi diversi». L’obiettivo, dunque, è creare una rete con le varie realtà laiche ed ecclesiali «ed essere pronti al prossimo giubileo che si terrà nel 2033».

«Abbiamo avuto, in questi anni – prosegue don Sinibaldi – grandi risposte con vari tipi di pellegrini. Un esempio sono i tanti giovani che sono partiti dall’Emilia Romagna in quest’anno giubilare per raggiungere Roma: si sono mossi in grandi gruppi. Ma anche gli adulti l’hanno percorsa sia a piedi che in bici da Tallinn a Roma. L’accoglienza è buona e abbiamo garantito, nella Città Eterna, ben 152 volontari che, a gruppi di quattro, si alternano per accogliere chi arriva a piedi in Piazza San Pietro. Da gennaio a settembre 2025 abbiamo accolto 8854 pellegrini a piedi», precisa don Sinibaldi.

«La forza e l'unità dell'Europa non possono che passare attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle radici culturali e cristiane», ribadisce il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Mauro Bordin. Il percorso è di oltre 4.700 chilometri e unisce Paesi, comunità e tradizioni, configurandosi come una vera e propria infrastruttura culturale europea. E, nel Goriziano, l’esempio è verso la Pro Loco Fogliano Redipuglia che negli ultimi anni ha sempre proposto il cammino in forma turistica ed esperienziale da Miren fino a Concordia-Sagittaria. Proprio un gruppo di camminatori ha presenziato, oggi, in rappresentanza.

«Dalle nostre origini e dalla nostra identità cristiana, nasce un senso di comunità che rende più forte l'Europa. L'apertura è certamente importante, ma non deve farci perdere il patrimonio culturale che ci contraddistingue. Questo cammino serve proprio a ribadire tutto ciò», prosegue Bordin secondo cui la Romea Strata rappresenta «una risorsa strategica per il turismo lento e sostenibile e uno strumento di promozione del Friuli Venezia Giulia. Permetterà, infatti, a tanti pellegrini e visitatori di scoprire il nostro patrimonio storico e naturalistico».

Tra gli intervenuti, Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia, Rui Gomes, direttore dell'Istituto europeo degli itinerari culturali e segretario esecutivo dell'Epa e Angela Ferretti del ministero della Cultura. «Per noi – così il primo cittadino, Emanuele Zorino – è un onore che la celebrazione di questo riconoscimento come route culturale europea. Aquileia crede in questo percorso da anni, in questo cammino che unisce e che fa incontrare sette nazioni tra Roma e Tallinn e passa per Aquileia, che riscopre quel ruolo di baricentro e di collegamento tra Europa orientale e occidentale. Lo abbiamo fatto investendo e fornendo la sede. Si tratta di una mission che arriva dalla nostra identità culturale anche inserita all’interno del discorso di Città Patrimonio dell’umanità».

Tra gli interventi quello di Sabrina Meneghello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia secondo cui «i cammini culturali hanno la capacità di riattivare i territori» e, citando i 25 anni dalla Convenzione Europea del Paesaggio, ha ribadito come «la Romea Strata è una “living route” che consente di connettere sette Paesi in un laboratorio vivente. Permette, tra l’altro, di valorizzare un patrimonio comune europeo dal punto di vista culturale e spirituale».

Se nel corso degli anni le cinque regioni toccate dal cammino hanno visto un calo di pernottamenti, «perché le notti di presenza sono passate in media da quattro a tre con implicazioni economiche e di esperienza turistica», ma anche «un aumento di rischio di overtourism e di esperienze “mordi e fuggi”», precisa Meneghello, che mette in guardia dal « portare tutto nei grandi centri e luoghi iconici con il rischio di marginalizzazione di tutti i territori circostanti o che non sono nei circuiti».

Un turismo culturale che «consente una maggior immersione nel contesto vero e unico del territorio e la domanda internazionale esprime questo interesse anche nella partecipazione a cammini e a un turismo più lento». Meneghello sostiene la necessità dell’«attivazione di una filiera allargata di operatore che hanno a che fare con produzioni locali. Questo genere di turismo – conclude – non può che avere benefici sociali perché progetti come la Romea Strata aiutano gli scambi intergenerazionali e favoriscono la riattivazione di una memoria collettiva e di un senso di orgoglio e di appartenenza a un determinato territorio».

La Romea Strata non è soltanto un itinerario storico: è un tessuto europeo vivo, che attraversa Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria e Italia. Come un filo che cuce insieme culture diverse senza interrompere il suo percorso, il cammino rappresenta una grande infrastruttura di relazioni tra persone, territori e comunità. La celebrazione di Aquileia ha voluto essere un momento di riconoscimento collettivo per tutti coloro che contribuiscono ogni giorno alla crescita dell’itinerario.

Foto di Silvo Stok.

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