Romans ricorda i propri deportati: ecco le tre pietre d'inciampo nei paesi

Romans ricorda i propri deportati: ecco le tre pietre d'inciampo nei paesi

La cerimonia

Romans ricorda i propri deportati: ecco le tre pietre d'inciampo nei paesi

Di i.b. • Pubblicato il 02 Feb 2025
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Presente anche una rappresentanza del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi, con in testa il Sindaco dei Giovani, Arturo Fabris.

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Egone Valdemarin, Fausto Cumin e Aldo Cabas: tutti poco più che ventenni e che hanno condiviso il dramma della deportazione per motivi politici, non facendo più ritorno alle loro case ed ai loro affetti.

Da ieri, sabato 1 febbraio, a Romans, Versa e Fratta la loro memoria è cementata proprio davanti alle abitazioni che furono costretti a lasciare, sotto forma di pietre d'inciampo inaugurate ieri mattina con una cerimonia di commemorazione molto partecipata.

Ad aprire gli interventi il sindaco, Michele Calligaris, seguito dal Presidente di ANED di Ronchi dei Legionari Libero Tardivo, e dal Presidente provinciale ANPI Ennio Pironi. Il Prefetto di Gorizia, Ester Fedullo, ha voluto onorare la memoria dei tre compaesani locali con la sua presenza. Infine, è intervenuto con un pensiero il parroco don Michele Centomo. Presente anche una rappresentanza del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi, con in testa il Sindaco dei Giovani, Arturo Fabris.

Il cerimoniale si è quindi trasferito davanti alle pietre riportanti i nomi dei deportati scomparsi, le cui vicende sono state ricordate da Claudia Zonchi, presidente dell'ANPI locale, promotrice assieme al Comune della commemorazione e patrocinatrice della ricerca che ha riportato alla memoria la storia dei compaesani deportati e internati.

A realizzarla alcuni ricercatori locali, Nevio Zonch, Alessandro Zanella, Cesare Spessot e Andrea Zorzin, nominati e ringraziati, così come tutti i familiari che hanno messo a disposizione informazioni e documenti.

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