Romans ricorda i caduti e guarda alla guerra in Ucraina: «Rinsaldare la fratellanza tra i popoli con i giovani»

Romans ricorda i caduti e guarda alla guerra in Ucraina: «Rinsaldare la fratellanza tra i popoli con i giovani»

Stamattina

Romans ricorda i caduti e guarda alla guerra in Ucraina: «Rinsaldare la fratellanza tra i popoli con i giovani»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 18 Nov 2022
Copertina per Romans ricorda i caduti e guarda alla guerra in Ucraina: «Rinsaldare la fratellanza tra i popoli con i giovani»

Il sindaco Calligaris ha richiamato il gemellaggio con Schiefling am See e Šempeter-Vrtojba. «Il nostro un confine labile».

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Sono sepolti in tombe vicine, il romanese Michele Pupin, deceduto il 26 agosto 1914, primo morto di Romans d’Isonzo con l’uniforme imperiale grigio-luccio nella Prima Guerra Mondiale, e Silvio Todescato, caporal maggiore del 47esimo fanteria, morto proprio nel paese friulano il 30 dicembre 1915. Un caso, per qualcuno, ma una presenza da un grande significato anche per la cerimonia che, questa mattina, proprio nel cimitero romanese, ha visto cittadini, associazioni d’arma e ragazzi e ragazze delle scuole, ricordare assieme non solo l’inutile strage della Grande Guerra ma anche i conflitti che, tutt’oggi, insanguinano la stessa Europa.

A guidare il cerimoniale l’Associazione Scussons con il presidente Germano Pupin e l’instancabile Ivaldi Calligaris. In prima fila monsignor Luigi Olivo con il sindaco, Michele Calligaris. Accanto a vari cittadini i ragazzi e le ragazze della scuola secondaria di primo grado di Romans d’Isonzo che, accompagnati dall’insegnante, Lorella Grion, hanno eseguito non solo vari brani musicali, tra cui il Silenzio per i caduti, ma hanno anche intervallato i momenti suonati con alcune riflessioni.

“Le nostre terre hanno vissuto momenti di tragedia e di tensione con confini labili”, ha ricordato il sindaco Calligaris, attorniato dai labari degli Amici della Croce Nera Austriaca, degli Alpini, dell’associazione Arma Aeronautica e degli artiglieri, oltre che dai rievocatori in uniforme d’epoca del gruppo Monte Sei Busi della Pro Loco Fogliano Redipuglia. “Per anni i nomi che sono, ora, scritti nelle lapidi poste sulla cappella del cimitero, erano ingiustamente dimenticati per la prosopopea della nazione vincitrice. Chi li ha ricordati sono state le famiglie. Gente che era tornata dal fronte sconfitta e chi era morto era stato dimenticato. Ma ad andare in guerra, allora come oggi, è la povera gente, spesso giovani poco più che ventenni come quanti sono ricordati a Romans”.

“A noi spetta la responsabilità di mantenere la memoria, un dovere che sentiamo nostro anche grazie ai gemellaggi, che rinnoveremo sabato 19, e che dobbiamo insegnare alle nuove generazioni”. Il ricordo, anche di Franco Stacul, presidente degli Amici della Croce Nera Austriaca, è andato anche ai soldati ungheresi morti a Romans e ricordati sempre nel cimitero. Stacul ha anche rimarcato l’importante lavoro “dei nostri storici locali e delle comunità che negli anni hanno voluto posizionare le lapidi in ricordo di chi è partito con l’uniforme austriaca e non è più tornato”. La conclusione, prima che musicale, è stata affidata al professor Stefano Perini che ha auspicato una sempre maggior consapevolezza degli eventi storici del territorio verso i più giovani.  

Foto di Adriano Fecchio.

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