Romans piange Adriano Bon, il «pompiere a vita» anima del paese

Romans piange Adriano Bon, il «pompiere a vita» anima del paese

il lutto

Romans piange Adriano Bon, il «pompiere a vita» anima del paese

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 26 Gen 2022
Copertina per Romans piange Adriano Bon, il «pompiere a vita» anima del paese

Domani i funerali, il ricordo della comunità dove era stimato e benvoluto.

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Ha dedicato la sua vita all’aiutare il prossimo, dapprima nel lavoro e poi come volontario. A Romans d’Isonzo si è spento Adriano Bon, ex vigile del fuoco da tempo in pensione, molto stimato nella comunità per l’impegno profuso non solo con la divisa addosso. Aveva prestato servizio per 35 anni presso il comando di Udine, assumendo quindi l’incarico di capo del distaccamento di Cervignano. Una volta dismesso dal servizio negli anni Novanta, non si era mai tirato indietro per aiutare il prossimo in paese, come dimostrano oggi i tantissimi attestai di affetto.

Nominato cavaliere del lavoro, il “vigile a vita” come amava definirsi era nato nel 1942 ed è ricordato da tanti come un uomo d’altri tempi. Tra i riconoscimenti che aveva ricevuto c’è anche il premio Cur e Pais, assegnato dall’amministrazione locale a cittadini che si sono contraddistinti all’interno della comunità. Festeggiato nel 2015, era stato membro della squadra di Protezione civile, dove aveva instaurato un rapporto di amicizia e stima con tutti i componenti. Negli impegni di ogni giorno metteva a disposizione le sue qualità e competenze, maturate nei teatri più difficili.

Chiamato a prestare soccorso sul Vajont, nel 1963, Bon aveva operato anche in altri contesti di emergenza. Tra queste, anche la grande alluvione di Latisana nel ’66. Era socio dell’International police association di Monfalcone, sodalizio che oggi si stringe ai suoi familiari in segno di lutto. Tra le altre benemerenze, figura anche l’Attestato d’onore e la Croce al merito del soccorso pubblico e della difesa civile, decisa dal dipartimento dei Vigili del fuoco. I titoli erano stati assegnati nel 2013 in occasione della patrona Santa Barbara e portavano la firma di Giovanni Gronchi.

Il nipote dell'ex presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, aveva infatti scritto la dedica “al fraterno amico e collega Adriano Bon”. Rimasto vedovo da qualche tempo, era affetto da problemi di deambulazione che ne avevano condizionato gli spostamenti nell'ultimo periodo. “Era una cara persona - lo ricorda l’artista Enzo Valentinuz - con quel garbo e quell’educazione degli uomini di un tempo. Salutava sempre con una stretta di mano. Mi aveva anche scritto una lettera di apprezzamento verso il mio lavoro”. L’ultimo saluto si terrà domani, alle 11 nella sala parrocchiale "Monsignor Galupin".

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