Roggia San Giusto libera dalla fogna, il costo sale a 5,5 milioni a Monfalcone

Roggia San Giusto libera dalla fogna, il costo sale a 5,5 milioni a Monfalcone

I LAVORI

Roggia San Giusto libera dalla fogna, il costo sale a 5,5 milioni a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 22 Ago 2023
Copertina per Roggia San Giusto libera dalla fogna, il costo sale a 5,5 milioni a Monfalcone

A inizio 2017 i costi erano di 1,5 milioni. Entro marzo saranno rimossi tutti gli scarichi inquinanti che attualmente ancora affluiscono nella Roggia.

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Il ripristino della totale funzionalità originaria della roggia San Giusto è quasi realtà. Ad annunciarlo sono stati questa mattina il sindaco Anna Maria Cisint, il consigliere regionale Antonio Calligaris e Gianbattista Graziani, amministratore unico di Irisacqua. “Grazie ad un recente finanziamento regionale che abbiamo ricevuto – spiega Cisint – riusciremo a chiudere l’annoso vulnus rappresentato dalla roggia San Giusto”. Dopo tanti anni, un lavoro di squadra che ha coinvolto Comune, Regione, Irisacqua e Ausir ha permesso portare a compimento i lavori per la risoluzione dei problemi di sicurezza strutturale e complessiva, nonché la risoluzione della parte igienico sanitaria.

Fino all’inizio del 2017, gli interventi previsti ai aggiravano attorno alla cifra di 1,5 milioni di euro. Ora, a chiusura di tutto, l’importo finale di tutte le operazioni è di oltre 5,5 milioni di euro. “La scelta del cosiddetto ‘avvalimento’ che ha visto il presidente Massimiliano Fedriga commissario – ricorda la prima cittadina – ha permesso di chiudere la partita con successo. Ringrazio l’impegno del consigliere Antonio Calligaris che ha seguito il tema da tempo e che con l’assessore regionale all’ambiente Fabio Scoccimarro ci ha aiutati ad ottenere le risorse necessarie”.

Il progetto è partito prima del 2020 – sono le parole di Calligaris – la roggia ha usufruito nel tempo di 4 milioni e 431mila euro di fondi statali volti a far fronte al rischio idrogeologico e che sono stati usati per risolvere il pericolo crolli che stavano per verificarsi in diverse parti della città”. Parallelamente a questi lavori che si stanno ultimando, sarà risolto anche il problema del mancato allacciamento alla rete fognaria di un centinaio di nuclei familiari.

“Su questo – ha aggiunto il consigliere regionale – la Regione ha finanziato l’Ausir che ha incaricato Irisacqua per realizzare la nuova linea fognaria”. A luglio, in sede di assestamento di bilancio sono stati stanziati a livello regionale qualcosa come 9 milioni di euro da destinare a questo settore. Di questa cifra, un milione è andato alla città di Monfalcone. “Sono stati aggiunti inoltre altri 150mila euro – ricorda Calligaris – derivanti dalla vecchia ‘norma Bordin’ per contribuire ulteriormente alla realizzazione degli allacciamenti privati che saranno obbligatori”.

Come ha spiegato Graziani, l’amministratore unico di Irisacqua, la storica Roggia era sorta per convogliare le acque carsiche nel Golfo attraversando la città. “Non era nata per farci confluire al suo interno le fogne – precisa Graziani – un errore continuato per tantissimi anni al quale abbiamo messo mano con successo. Con questo intervento che andremo a fare, chiuderemo finalmente la questione ambientale e di ristrutturazione di questo canale”. Entro marzo 2024 quindi, saranno rimossi tutti gli scarichi inquinanti che attualmente ancora affluiscono nella roggia.

“Realizzeremo una linea fognaria a fianco della Roggia – aggiunge Graziani – che così si purificherà. Si andrà perciò a risolvere un annoso problema che in parte può influire anche sulla salute pubblica”. Va ricordato che il progetto iniziale era stato abbozzato nel 2017 con uno studio di Arpa. Poi è partita la ricerca dei finanziamenti che sono stati di fonte ministeriale e regionale. A conti fatti, in totale, gli anni di lavoro saranno sette. “Da tutto questo, c’è un beneficio indiretto anche per il nostro mare” così in chiusura il sindaco Cisint. Tutti i cantieri saranno chiusi a primavera 2024, ma sull’eventualità di far riemergere la roggia in alcuni punti bisogna ancora ragionarci.

Foto di archivio

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