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Migranti cercano di uscire dal Cpr di Gradisca, tre poliziotti rimasti feriti
Un uomo del Reparto Mobile di Padova avrebbe riportato un profondo taglio al ginocchio, la denuncia del Sap: «Così non si può andare avanti».
Una rivolta interna si sarebbe registrata al Centro di permamenza per i rimpatri (Cpr) di Gradisca. A denunciare la cosa è il Sindacato autonomo di polizia (Sap) che riferisce di plexiglas spaccati e utilizzo di fumogeni. Sono almeno tre i feriti tra i poliziotti, tra cui un agente del Reparto Mobile di Padova con un profondo taglio al ginocchio. Il fatto sarebbe avvenuto nel pomeriggio di oggi, mercoledì 10 aprile, dopo che alcuni migranti presenti avrebbero cercato di salire sui tetti dell'ex caserma per tentare la fuga.
«È solo di ieri la notizia di un incendio di una lastra di plexiglas in segno di protesta immediatamente spento con intervento del contingente di rinforzo. Questi eventi, oramai quasi quotidiani, devono portare ad una seria riflessione sulla sicurezzza della struttura sia per le Forze dell’Ordine ma anche per i trattenuti così pesantemente messa in discussione e l’esigenza di un suo ripristino immediato anche previa chiusura temporanea. Così, ne siamo certi, non si può andare avanti» conclude il segretraio provinciale del Sap, Angelo Obit.
A denunciare quanto accaduto oggi è anche la Federazione sindacale di polizia (Fsp), citando «il ferimento di tre poliziotti del Reparto mobile di Padova, uno dei quali ha riportato lesioni particolarmente gravi. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà ai colleghi, e non possiamo nascondere la rabbia per il continuo pericolo cui sono esposti in queste strutture che sono delle vere e proprie polveriere, dove operano senza mezzi adeguati, in numero insufficiente, e sulla base di norme assolutamente inadatte».
«Pochi operatori contro decine e decine di persone che non vogliono stare dove sono e che però non sono detenute, e quando esplode la violenza bisogna fronteggiarli praticamente a mani nude. Non si può continuare così» è la denuncia sollevata da Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato. Alcuni stranieri qui presenti avrebbero sfondato le barriere di contenimento per cercare di uscire dalla struttura. Nel sedare la rivolta tre poliziotti sono stati feriti, uno dei quali raggiunto da una grande lastra di plexiglass che gli è stata lanciata contro.
L’agente è riuscito a scansarsi in extremis, così a non farsi colpire alla testa, ma uno spigolo lo ha colpito a una coscia aprendovi uno squarcio. «È stato pomeriggio di follia – commenta anche il segretario Fsp Veneto, Maurizio Ferrara - per oltre un’ora gli immigrati coinvolti nella rivolta, provenienti per lo più dal nord Africa, hanno usato contro i poliziotti spranghe di ferro, bastoni e alcuni chiodi di ferro acuminati. È stato necessario sparare anche numerosi lacrimogeni, ma alla fine tre agenti hanno riportato serie lesioni provocate da strumenti da taglio e contusioni».
«Proprio un bel modo di celebrare la Festa della Polizia - rimarca . mentre non si fa nulla per affrontare una situazione divenuta ormai insostenibile. Non si può più fingere di non vedere, questo Cpr è finito molto spesso agli onori delle cronache, ma ancora nulla è cambiato. Cosa si aspetta, una carneficina?» conclude la nota. A inizio febbraio, la Questura di Gorizia aveva eseguito una "bonifica" all'interno del sito, ossia una serie di controlli per scongiurare l’eventualità che gli ospiti possano procurarsi materiale potenzialmente pericoloso per la loro incolumità o per la sicurezza della struttura.
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