Rive di Trieste invase dalle meduse, un problema nell'ecosistema

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Rive di Trieste invase dalle meduse, un problema nell'ecosistema

Di Fridays For Future Gorizia • Pubblicato il 17 Mag 2022
Copertina per Rive di Trieste invase dalle meduse, un problema nell'ecosistema

I rischi legati allo squilibrio degli ecosistemi e la perdita di biodiversità, ne parla il Fridays For Future.

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Probabilmente avrete notato le migliaia di meduse nel Golfo di Trieste durante le ultime settimane. Probabilmente avrete pensato "oh che belle" oppure "che animali impressionanti". Sì, lo sono, ma quello che sta succedendo non è ugualmente emozionante.

Questo è un fenomeno che si chiama "bloom", o “fioritura” delle meduse. Normalmente succede in primavera, quando le acque si riscaldano e si arricchiscono di nutrienti preziosi. Si può dire che sia un processo relativamente naturale, nonostante l’anormalità della quantità di meduse che si moltiplicano anno dopo anno e la frequenza con cui la “fioritura” si produce.

La causa principale è l’attività umana, attraverso il riscaldamento dell'acqua dovuto alla crisi climatica. Ciò favorisce una riproduzione massiccia delle meduse e anche l’arrivo di specie non tipiche del Mar Mediterraneo. Un'altra causa è la pesca eccessiva, che ha provocato la riduzione dei loro principali predatori e colpito popolazioni di pesci che mangiano le stesse cose di cui si nutrono le meduse. Dunque: meno predatori e meno competizione per il cibo equivale a più meduse in mare.

La fioritura delle meduse succede in tutto l’Adriatico ma anche nel Mediterraneo, dove diverse specie di meduse invadono le coste dell’Italia e della Spagna. A Trieste la principale specie avvistata quest'anno è Rhizostoma pulmo, comunemente conosciuta come la medusa barile che generalmente ha un diametro fino a 40 centimetri, ma può eccezionalmente raggiungere i 150 centimetri o più. Secondo i dati scientifici di questi ultimi anni c'è anche una crescita della popolazione di Aurelia aurita, chiamata anche medusa della luna.

Al di là delle meduse nello specifico, questo fa parte di un fenomeno più ampio: lo squilibrio degli ecosistemi e la perdita di biodiversità. Con il veloce riscaldamento del pianeta, dovuto all'attività umana, i modelli climatici nelle regioni di tutto il mondo fluttueranno. Gli ecosistemi e la biodiversità saranno costretti a fluttuare insieme al clima regionale, e questo potrebbe danneggiare molte specie. La perdita di biodiversità pregiudica il nostro cibo, la medicina e il benessere ambientale.

Questi impatti della crisi climatica sono dovuti a come abbiamo alterato l'utilizzo delle risorse naturali. Trasformare le aree naturali in città o campi agricoli non solo diminuisce la biodiversità, ma può peggiorare la crisi climatica in corso. I cambiamenti del clima possono anche intensificare le siccità, diminuire l'approvvigionamento idrico, minacciare la sicurezza alimentare, erodere e inondare le coste e indebolire le infrastrutture naturali di resilienza da cui gli esseri umani dipendono.

In questo momento per gli scienziati è difficile prevedere tutte le conseguenze del "bloom" di meduse. I fattori in gioco sono moltissimi. Eppure abbiamo una certezza su questo fenomeno: potrebbe provocare uno squilibrio significativo negli ecosistemi dei nostri mari.

La scienza ci ha avvertito per quanto riguarda l’impatto della crisi climatica. Impatto che stiamo già sperimentando, anche se ci giustifichiamo o neghiamo la sua origine nel cambiamento climatico. L'ultimo ciclo di rapporti dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) ha confermato che è inequivocabile che l'influenza umana ha riscaldato l'atmosfera, l'oceano e la terra. Perciò dobbiamo affrontare la realtà: tutto ciò che stiamo vivendo è causato da noi ed è nostra responsabilità fare il possibile.

Fare il possibile per salvare il nostro futuro significa ridurre le emissioni per limitare l’aumento delle temperature fino 1,5 °C, proteggere gli habitat, preservare la biodiversità ed eliminare il consumo della plastica monouso perché sta invadendo i mari e gli oceani pregiudicando la biodiversità. Le meduse sono un promemoria dell'emergenza climatica che stiamo vivendo, una chiamata all'azione e un invito a prendersi cura del nostro pianeta. Non lasciamo che questo avviso rimanga inascoltato.

Florencia Linarez, 23 anni e Elena Fracas, 17 anni attiviste di Fridays For Future Gorizia.

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