LA tradizione
Ritorna la notte del solstizio a Ronchi, fuoco di San Giovanni con Jadro
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Venerdì la serata nel parco della chiesa di San Lorenzo. L'antica usanza delle coroncine di fiori realizzate dalle ragazze con la gara per la più bella.
"Le celebrazioni solstiziali sono quelle estive collegate alla memoria di San Giovanni Battista che apre la fase discendente dell'anno, o quelle invernali collegate a San Giovanni Evangelista che apre la fase ascendente" lo ricorda Carlo Mucci, presidente dell'associazione Jadro di Ronchi dei Legionari, il sodalizio che tradizionalmente è impegnato nell’organizzazione dei falò tipici della giornata. Il sole e il fuoco che ne è il simbolo, sono al centro di tutte le religioni delle antiche civiltà e rappresentano le divinità positive, contrapposte a quelle tenebrose e malvagie. Ecco perché il solstizio viene celebrato con feste, falò, rituali magici e religiosi.
"Fuoco che brucia e disinfetta, che distrugge, che imita il sole – spiega Mucci - la purificazione attraverso il fuoco è complementare della purificazione offerta dalI ‘acqua. Si narra che da tempo immemorabile le genti d'ogni parte d'Europa hanno usato accendere dei falò e ballarvi intorno o saltarvi sopra. Il falò aveva funzione purificatrice: per questo vi si gettavano dentro cose vecchie, o marce, perchè il fumo che ne scaturiva tenesse lontani gli spiriti maligni. Anche il saltarvi sopra, il danzarvi intorno o il far passare il bestiame tra il fumo si diceva che proteggesse sia dalle malattie che dalle fatture e malie".
"Nel falò si bruciavano pure erbacce mentre si usava fare con erbe particolari delle coroncine o dei piccoli fasci da appiccare in posti appropriati come le porte delle case" così il presidente di Jadro. L'appuntamento allora, per rivivere questa tradizione, è fissato per venerdì 23 giugno alla sera dopo le ore 21, quando verrà acceso il tradizionale falò di San Giovanni negli spazi del parco della chiesa di San Lorenzo. “Sarà una serata conviviale – spiega ancora Mucci, ci sarà musica e si potrà bere una bibita fresca. Alcuni volontari prepareranno le tipiche ghirlande di fiori campestri”.
La notte è così legata pure a tantissime forme di divinazione, utilizzando come base l’acqua, le piante e la cenere. Le divinazioni più famose vertevano sull' indovinare qualcosa del proprio futuro amoroso e matrimoniale. Dal 1993, l’associazione culturale Jadro di Vermegliano - a cui ultimamente si è aggregata la Tržič di Monfalcone - si è fatta promotrice dell’organizzazione della festa del solstizio d’estate. Questa ricorrenza tipica delle comunità slovene, che nel territorio fino alla Seconda guerra mondiale si svolgeva per esempio nella zona di via Romana a Monfalcone, si è tenuta con l’associazione Jadro in località diverse.
Inizialmente sulle alture di Polazzo, poi a Gradina di Doberdò del Lago, con una indimenticabile serata al Lido di Staranzano e in seguito nell’area dei festeggiamenti a Selz. Da qualche anno, si è deciso di riportare alla luce l’abitudine antica con la quale si voleva che le giovani del luogo intrecciassero per l’occasione delle coroncine di fiori, con le quali adornarsi il capo. Questa simpatica idea richiede che le fanciulle si rechino nei prati e campi, per la raccolta dei fiori spontanei con i quali guarnire la composizione. Jadro, per rendere più sicura la partecipazione delle fanciulle, ha deciso di istituire una giuria che selezionerà le ghirlande facendo una simbolica graduatoria, seguita da una premiazione.
Foto di archivio (Fabio Bergamasco)
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