Alla riscoperta della DDR, Premio Darko Bratina alla regista Helke Misselwits

Alla riscoperta della DDR, Premio Darko Bratina alla regista Helke Misselwits

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Alla riscoperta della DDR, Premio Darko Bratina alla regista Helke Misselwits

Di Lisa Duso • Pubblicato il 21 Giu 2022
Copertina per Alla riscoperta della DDR, Premio Darko Bratina alla regista Helke Misselwits

Presentato il programma di Omaggio a una visione, atteso ad ottobre, e gli eventi di luglio.

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“I film di Helke Misselwitz mostrano punk ribelli, delinquenti, lavoratrici nelle fabbriche di mattoni, donne divorziate, ragazze madri, arrampicatori sociali, oppressi, persone rassegnate e non ascoltate, invisibili e combattute… Tutti loro hanno una sola cosa in comune: la Repubblica Democratica Tedesca”. Queste le parole di Patricija Malicev, collaboratrice del programma. Torna anche quest’anno il Premio Darko Bratina a Gorizia, ormai alla sua 23esima edizione, assegnato dall’associazione Kinoatelje alla regista Helke Misselwits (nella foto, a sinistra), una delle più grandi documentariste tedesche.

La premiazione avverrà nell’ambito del festival cinematografico transfrontaliero Omaggio a una visione, in programma dal 16 al 22 ottobre in sette località tra Italia e Slovenia: Gorizia, Nova Gorica, Lubiana, Udine, San Pietro al Natisone, Trieste e Isola. Un riconoscimento ad un’autrice che è ed è stata in grado di riportare una cronaca degli anni che hanno preceduto la caduta del Muro di Berlino nella parte della Germania sotto influenza sovietica, la DDR.

“Per la prima volta al festival si scopre la realtà della Germania Est: un’opportunità per approfondire la nostra storia e cultura, ritrovando la caratteristiche e le somiglianza con i due mondi che durante la guerra fredda hanno diviso il mondo” è intervenuta la direttrice del festival, Mateja Zorn. Un lavoro che parte dall’esperienza diretta della regista, essendo la stessa originaria di Planitz, dove nacque nel 1947, città dell’ex Repubblica Democratica Tedesca. Ha così documentato i momenti cruciali di una realtà ormai scomparsa, che ha però indubbiamente lasciato un segno indelebile nella storia contemporanea.

La sua è una narrazione che pone l’umanità al centro, nell’obiettivo di cogliere la fragilità e la grandezza degli uomini che si sono confrontati con il peso della storia: film che parlano di vita quotidiana e amori fugaci, così come di temi importanti, quali la disuguaglianza delle donne sotto il regime socialista, la ricerca di una identità nazionale, le difficoltà della classe operaia in una società capitalista, i limiti del confine. Ma senza dover aspettare gli appuntamenti di ottobre, sarà possibile partecipare ad altri eventi già fissati nel mese di luglio.

All’interno del festival goriziano Premio Sergio Amidei (14-20 luglio), prenderà vita una nuova sezione con il nome di Agorà, curata da Steven Stergar, durante la quale dialogheranno le opere di due giovani autrici indipendenti, Francesca Mazzoleni e Nika Autor. Il 22 luglio invece, in Piazza Transalpina, è in agenda la proiezione del film Cuori senza frontiere (1950) del regista Luigi Zampa: una narrazione di un confine che ha cambiato le vite delle persone che abitavano tra Italia e Jugoslavia, dovendo decidere da quale parte stare.

Un evento che rientra nel progetto Oriente-occidente La frontiera nel cinema e nella storia oltre che nel programma della Capitale europea della cultura 2025, che si svolgerà in un luogo simbolo di incontro e condivisione tra la realtà Italia e Slovena.

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