Rischio accorpamento dell'Ic Macor a Romans, prof e genitori scrivono ai sindaci

Rischio accorpamento dell'Ic Macor a Romans, prof e genitori scrivono ai sindaci

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Rischio accorpamento dell'Ic Macor a Romans, prof e genitori scrivono ai sindaci

Di T.D. • Pubblicato il 19 Feb 2024
Copertina per Rischio accorpamento dell'Ic Macor a Romans, prof e genitori scrivono ai sindaci

Il Consiglio d'istituto scrive ai sindaci del territorio per continuare a premere sulla Regione, appello alla difesa dell'attuale struttura dell'Istituto.

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Continua a preoccupare il possibile futuro dell’Istituto comprensivo Celso Macor di Romans d’Isonzo, alla luce dei rischi di accorpamento con altre realtà. A prendere posizione è il Consiglio d’Istituto, che ha indirizzato una lettera aperta a sindaci e consigli comunali di Mariano del Friuli, Medea, Villesse e della stessa Romans affinché si facciano «promotori di azioni politiche unanimi, coese e condivise, e manifestiamo loro il pieno supporto di questo Consiglio di Istituto al fine di scongiurare lo smembramento».

La missiva, firmata dalla presidente Rachele Petrin a nome delle componenti dei genitori e docenti, rileva che l’organo «segue con grande responsabilità e partecipazione il tema del dimensionamento scolastico, posto all’attenzione dei consiglieri nel corso della riunione del 30 giugno 2022 e ripreso dagli stessi in ogni successiva seduta al fine di poterne monitorare l’evoluzione e considerare le azioni da doversi intraprendere». Nell’agosto scorso, una lettera dei sindaci è stata indirizzata all’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen.

Più di recente, l’Aula di Romans ha votato all’unanimità una mozione per scongiurare possibili accorpamenti della realtà scolastica locale. «L'Istituto - prosegue la lettera - ha conseguito negli anni una sua identità specifica riconosciuta ed apprezzata anche dagli Istituti secondari del goriziano. Basti ricordare il forte legame con le realtà associative e culturali del territorio che vede gli alunni partecipi di svariate iniziative sul territorio». Anche grazie a questo, c’è stata una «tenuta negli anni del numero degli iscritti (715 lo scorso anno, 707 quest’anno)».

«Il territorio riveste un ruolo centrale nella proposta didattica di tutti gli ordini di scuola - rimarca il Consiglio - grazie ad uscite didattiche mirate alla scoperta delle peculiarità storiche, artistiche e ambientali locali (spostandosi anche a piedi o con i mezzi pubblici per educare alla mobilità sostenibile), alle collaborazioni con le associazioni e con il mondo del volontariato, a iniziative volte a lasciare il segno sul territorio come la realizzazione di murales e altre opere artistiche».

«Negli anni - ricorda ancora la lettera - l’Istituto ha realizzato gemellaggi e scambi con scuole slovene, austriache, ungheresi e rumene. L’attenzione nei confronti dell’educazione alla pace, della dimensione interculturale che caratterizza le nostre terre di confine, della valorizzazione della lingua e della cultura friulana sono ben rappresentate dalla figura di Celso Macor, a cui l’Istituto è dedicato e di cui ricorre nel 2025 il centenario della nascita».

Elencando i diversi obiettivi raggiunti nel corso degli anni, le componenti dell’organo si dicono convinte «che una Regione dotata di una certa autonomia, orientata alla tutela delle peculiarità delle varie comunità, non procederà alla fusione o (ri)dimensionamento di istituti che funzionano bene misurando solo il numero delle iscrizioni o il peso politico dei comuni, ma anche e soprattutto la valenza di tutto quanto qui su evidenziato».

A oggi, quindi, «la configurazione organizzativa e la conformazione geografica dell’Ic Macor permettono di rispondere in modo efficace e soprattutto funzionale ai bisogni educativi e di servizio delle famiglie e, dunque, sia meritevole di tutela e mantenimento nel suo attuale assetto, ammettendo semmai integrazioni a suo favore».

Foto I.C. "Celso Macor" Romans d'Isonzo

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