«Ripresa a metà servizio» per la Posta di Ronchi, l’opposizione insorge: «Disagi per utenti e lavoratori»

I consiglieri Di Bert, Marocco, Borgia, Conte e Vecchiet criticano la ripartenza dell’Ufficio «senza riscaldamento e con aree inutilizzate» richiedendo «un servizio efficiente e fruibile».

Opposizione consiliare ancora con il dente avvelenato a Ronchi dei Legionari dove lo scorso 19 dicembre è stato riaperto l’Ufficio Postale. A scrivere una nota di “disappunto” sulla ripresa del servizio, sono i consiglieri di minoranza Massimo Di Bert, Alessandra Marocco, Vincenzo Borgia, Paola Conte e Livio Vecchiet.

«Dopo ben quattordici mesi di promesse, rinvii e silenzi imbarazzanti, l’Ufficio ha finalmente riaperto le porte – dichiarano - alla cerimonia di inaugurazione era presente gran parte dell’amministrazione Benvenuto, che tuttavia non è riuscita a garantire la continuità del servizio e la piena operatività del presidio cittadino».

A scatenare le proteste degli esponenti di minoranza a difesa della cittadinanza che «ha atteso oltre un anno per vedere completati i lavori del Progetto Polis, si è trovata all’indomani del taglio del nastro di fronte a un servizio ancora incompleto». «La sede presenta diverse aree inutilizzabili e, per di più, il riscaldamento non funziona, creando un disagio significativo sia per gli utenti che per i lavoratori, soprattutto considerata la stagione» sottolineano i consiglieri. Inoltre, prima di Natale, alcune segnalazioni hanno riferito della mancata attivazione del servizio esterno dello sportello Atm Postamat.

«Ci auguriamo che tutti i disservizi vengano risolti al più presto e che, dopo l’enfasi delle cerimonie, si passi finalmente a garantire la piena disponibilità e qualità dei servizi – conclude la nota - Ronchi non ha bisogno di tagli del nastro al freddo, ma di strutture funzionanti e servizi efficienti, concreti e immediatamente fruibili dai cittadini».

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