a fine mese
Riparte il Mundialito a Gradisca ma senza l'Italia, sarà sfida a quattro

Si riparte il 21 giugno. Saranno create delle 'bolle' anti-contagio, coinvolte 300 persone. L'organizzazione.
Dopo un anno di stop a causa della pandemia, riparte ufficialmente il Torneo delle nazioni di Gradisca d’Isonzo. La 17esima edizione si terrà dal 21 al 27 giugno prossimi fra Gradisca, Lignano e la Slovenia. Sarà un appuntamento che dovrà comunque tenere conto delle restrizioni imposte dal Covid-19, contando solo quattro squadre di Under 16 (a fronte delle 28 delle ultime edizioni): Albania, Russia, Macedonia del Nord e Slovenia. Sarà quindi un unico girone, con le formazioni che si sfideranno fin dal 23 giugno. Si parte quindi con Macedonia del Nord-Russia allo stadio Teghil di Lignano e, in contemporanea, Slovenia-Albania al Colaussi di Gradisca.
Si replica due giorni dopo, con le vincitrici che giocheranno contro le perdenti in due impianti ancora da definire. Infine, la terza e ultima giornata che decreterà la formazione campionessa della competizione porrà a confronto le due sconfitte della prima giornata e, dall’altra parte, le rispettive vincitrici. Non ci sarà quindi l'Italia: le nazionali azzurre autorizzate al ritorno in campo sono quelle dall'U18 in su. In campo, comunque, c'è una “leva” di calciatori a dir poco interessante: quella che avrebbe dovuto giocare il “Nazioni” lo scorso anno ma che entrerà a breve nel ciclo dell'U17 con gli Europei di settembre. Imponente la macchina organizzativa con “mini-bolle”.
Saranno coinvolte quasi 300 persone fra delegazioni, staff, autisti e personale degli hotel. Sarà quindi il primo torneo internazionale giovanile di calcio in Europa – e forse al mondo – in era Covid. E unico evento “di preminente interesse nazionale” a non essere organizzato direttamente da una Federazione. Vernissage domani, alle 11 al Teatro di Gradisca con i Premi allo Sport, consegnati al direttore del Piccolo Omar Monestier, al giornalista di Sky Marco Caineri, al neocoach dell'Allianz Pallacanestro Trieste Franco Ciani ed al presidente regionale della Figc Ermes Canciani. Non è spaventato ma galvanizzato dalla sfida Nicola Tommasini, presidente del Comitato organizzatore.
“Avevamo promesso che non appena vi fosse stato uno spiraglio di far vivere il Torneo ci avremmo provato – afferma Tommasini – ed è valsa la pena tenere il motore acceso per un anno nonostante tante incognite. Coni e Figc ci sono stati vicino e ci hanno sempre incoraggiato, e così le istituzioni: dalla Regione al Comune di Gradisca, passando per i title sponsor Schmucker e la San Marco sino al mondo del commercio gradiscano. I protocolli da rispettare richiesti dalla Figc sono estremamente seri ma siamo pronti. L'organizzazione – racconta ancora il presidente della manifestazione – come si può immaginare è stata complessa. Siamo stati subissati di richieste di partecipazione”.
Ogni decisione, però, doveva essere presa tenendo “conto anche della situazione sanitaria internazionale e delle normative dei singoli Stati. Basti pensare alla Norvegia che, data ormai per certa partecipante, ha dovuto rinunciare all'ultimo in quanto la delegazione sarebbe stata costretta ad affrontare dieci giorni di quarantena al rientro. È stato fatto un piccolo miracolo e sono dell'idea che non ci sia niente di meglio che una manifestazione sportiva giovanile per suggellare il desiderio di ripartenza”. Sarà un torneo fortemente “green”: “Al Nazioni non verranno utilizzate bottiglie di plastica ed è stata ridotta al minimo la produzione cartacea di brochure e materiale pubblicitario”.
Foto: Torneo delle Nazioni Città di Gradisca d'Isonzo
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