Rinunce ai posti di lavoro in Tribunale a Gorizia, «stipendi troppi bassi»

Rinunce ai posti di lavoro in Tribunale a Gorizia, «stipendi troppi bassi»

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Rinunce ai posti di lavoro in Tribunale a Gorizia, «stipendi troppi bassi»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Mar 2023
Copertina per Rinunce ai posti di lavoro in Tribunale a Gorizia, «stipendi troppi bassi»

I sindacati denunciano le difficoltà, «serve soluzione politica». Appello di Serracchiani e Fasiolo al ministro Nordio.

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C’era già stato un mezzo urlo di felicità per i rinforzi attesi negli uffici giudiziari di Gorizia. Invece, le sei figure individuate scorrendo le graduatorie hanno rifiutato l’incarico. Una gioia spezzata in gola per un risultato già ipotizzato dai sindacati che da mesi hanno annunciato lo stato di agitazione nel palazzo di via Nazario Sauro. A spingere il rifiuto per il trasferimento qui c’è, “tra i motivi fondamentali, il fatto che gli stipendi sono troppo bassi” come rileva Enrico Acanfora della Confsal Unsa.

“Quando ci si muove da una parte all’altra dell’Italia - spiega il rappresentante sindacale -, si rinuncia perché lo stipendio non copre il costo della vita. Quindi queste persone preferiscono seguire altre strade con altri concorsi, cercando mete più vicine a casa. Non è pensabile che un concorso simile sia arrivata a 5.500 persone con gli scorrimenti delle graduatorie, dai 1.300 iniziali”. Una situazione che continua a preoccupare le sigle - Cgil, Cisl e Confsal Unsa - dopo il sit-in davanti al Tribunale a gennaio.

Per Acanfora, serve una scelta politica “altrimenti le pubbliche amministrazioni vanno a picco. Intanto questi sei posti rimarranno vuoti, nell’attesa di richiamare i sostituti ma la procedura richiede tempo. Prima bisogna emettere un decreto di rinuncia, quindi procedere con la riassegnazione. In questo modo passano tre mesi”. Discorso analogo lo fa per quanto riguarda la Biblioteca statale isontina, su cui i sindacati attendevano un incontro con il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, in occasione del suo viaggio a Gorizia.

“Il protocollo però prevedeva un programma stretto per il ministro - spiega il segretario della Confsal Unsa -, speriamo in un suo prossimo ritorno”. Intanto, però, si attendono gli addetti alla vigilanza annunciati dallo stesso dicastero, mentre “su bibliotecari e assistenti non si vede il bando e sono le figure che interessano di più. Non c’è alcun concorso in piedi, il ministro ha parlato di uno avviato ma io non ne ho memoria”. Anche la politica, in particolare il centrosinistra, preme poi sul ministro della giustizia Carlo Nordio.

La capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, chiede che quest’ultimo “adotti ogni misura necessaria a garantire una omogenea distribuzione del nuovo personale giudiziario su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione agli uffici gravati da particolari situazioni scopertura di organico, quale quelli del Tribunale e della Procura di Gorizia. Il ministro velocizzi le procedure di riassegnazione dei posti conseguenti alla rinuncia dei sei funzionari amministrativi”. Analoghe richieste dall’ex senatrice dem Laura Fasiolo.

La candidata alle regionali invita “tutti i nostri parlamentari a sottoporre tutti e trasversalmente il problema al ministro guardasigilli Carlo Nordio, unendosi all’appello della deputata Debora Serracchiani. È fondamentale trovare con determinazione una soluzione al problema organico negli uffici giudiziari del capoluogo isontino. Una giustizia che non funziona non solo è indice del costante declino del territorio, ma, cosa ancor più grave, è un regalo alla criminalità”.

Foto Daniele Tibaldi

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