Rinasce la biblioteca slovena nel cuore di Gorizia, il Trgovski Dom si apre alla città

Rinasce la biblioteca slovena nel cuore di Gorizia, il Trgovski Dom si apre alla città

l'inaugurazione

Rinasce la biblioteca slovena nel cuore di Gorizia, il Trgovski Dom si apre alla città

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Apr 2021
Copertina per Rinasce la biblioteca slovena nel cuore di Gorizia, il Trgovski Dom si apre alla città

Rinnovato lo spazio culturale nel cuore della città, grazie all'aiuto economico della Regione. Da lunedì aprirà al pubblico.

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Quando venne inaugurato, nel 1904, Gorizia e l’Europa erano un mondo totalmente diverso da come lo conosciamo oggi. A oltre un secolo di distanza, oggi il Trgovski Dom - nato dall’ingegno di Max Fabiani - è tornato protagonista della vita cittadina. Dopo lunghi mesi di lavori, infatti, la sede della biblioteca slovena "Damir Feigel" di corso Verdi è stata completamente rimessa a nuovo, e l’occasione è stata colta per testimoniare gli sforzi fatti e in corso per rendere sempre più stretti il capoluogo e la sua nemesi d’oltreconfine. Non a caso, a celebrare l’importante traguardo c’erano i sindaci Rodolfo Ziberna e Klemen Miklavič, insieme a molte altre autorità di primo piano.

Tra queste, l’ospite d’onore era la ministra per gli sloveni all’estero, Helena Jaklitsch. “In questi spazi - ha detto l’esponente del governo di Lubiana, nel corso dei saluti in sala Petrarca - risuoneranno la musica e la poesia slovena. Questi spazi aumenteranno la visibilità dello sloveno e della sua cultura al centro della città. Dentro i nostri libri sono conservati dei grandi tesori, l’impegno è di fornire un libro ai ragazzi e non solo. Ma non basterà conservare la memoria, bensì bisognerà nutrire il territorio con la parola”. Ad arricchire la sede saranno 60mila libri, arrivati anche grazie alla collaborazione con quella di Capodistria. La precedente collocazione era sempre in corso, davanti ai giardini.

A finanziare il cantiere è stata la Regione e a sua rappresentanza c'era l'assessore al patrimonio, Sebastiano Callari: "Il messaggio potente - ha detto - che la designazione delle città di Gorizia e Nova Gorica a capitale europea della cultura 2025 dà a livello internazionale è che gli sloveni in Friuli Venezia Giulia non sono all'estero, ma sono a casa loro. Ed è fortemente simbolico che oggi celebriamo il ritorno dei libri nella loro dimora: in questa rinnovata biblioteca, la quale conferisce ulteriore slancio allo spirito di amicizia e di collaborazione che unisce l'anima mitteleuropea e quella mediterranea di questi nostri territori".

Prima di visitare le sale rinnovate, che coprono un’area di 800 metri quadrati distribuiti su sei stanze, in molti hanno voluto celebrare la storica giornata. Anche perché sono serviti vent’anni per arrivare a questo obiettivo, come spiegato in apertura da Livio Semolič, segretario regionale dell'Unione culturale economica slovena. “È un nuovo capitolo per questa storia - ha sottolineato -, sarà un tempio della multiculturalità. Il passato spetta agli storici, il futuro è dei visionari. Nove anni fa, questo luogo veniva inaugurato dal presidente della Repubblica slovena, Borut Pahor, che proprio in questi giorni ha parlato delle nostre città con l’omologo Mattarella”.

Gli hanno fato eco i parlamentari Guido Germano Pettarin e Tatjana Rojc, che hanno evidenziato la centralità della minoranza nel tessuto economico e sociale cittadino e regionale. “Qui si fa il futuro dell’Unione europea” ha evidenziato il forzista, “Il Friuli Venezia Giulia non sarebbe la regione europea che è senza la comunità slovena” la posizione della dem. Terminata la cerimonia, è stata benedetta la nuova biblioteca da don Carlo Bolčina. Da lunedì, aprirà i battenti alla città con i suoi spazi. Come spiegato dall’architetto progettista e dalla direttrice Luisa Gregolet, un occhio di attenzione è stato dato ai più giovani, con un’area appositamente per loro e una dedicata allo studio per i più grandi.

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