Riccardi a Villa Russiz: «Aiutare i bambini ucraini che non possono curarsi»

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Riccardi a Villa Russiz: «Aiutare i bambini ucraini che non possono curarsi»

Di Redazione • Pubblicato il 10 Mar 2022
Copertina per Riccardi a Villa Russiz: «Aiutare i bambini ucraini che non possono curarsi»

Il vicepresidente della Regione al congresso Uil: «Con Pnrr serve riforma per assunzioni in sanità».

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"Nel nostro sistema sanitario, come in tutte le regioni italiane, abbiamo bisogno di un investimento straordinario in termini di capitale umano, affinché le strutture e le tecnologie finanziate anche dal Pnrr possano essere operative e funzionanti. Senza l'innesto di nuovi professionisti della salute il rischio è di veder vanificato questo importante investimento economico". Lo ha detto oggi a Villa Russiz di Capriva del Friuli il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi, nel corso del convegno della Uil Funzione pubblica del Friuli Venezia Giulia.

Il numero due della gunta si è appellato "al senso di responsabilità, già dimostrato in più occasioni da questa organizzazione sindacale, per lavorare insieme affinché a livello nazionale si applichino quelle modifiche atte a snellire le procedure di reclutamento e di formazione del personale sanitario". Riccardi, ricordando che in questa legislatura sono state affrontate diverse emergenze, ha sottolineato la necessità di riprendere l'opera di riforma della sanità, direzionando l'organizzazione sulla domiciliarità e il territorio.

Uno scenario che ora conta anche la crisi della guerra in Ucraina, che sta vedendo la Regione in prima fila nell'accoglienza e nell'assistenza alla popolazione in fuga dal conflitto. "Anche in questo, nell'ambito di un confronto che potrà anche a volte essere duro ma sempre leale, sono certo - ha aggiunto il vicegovernatore - che la Uil non mancherà di portare il proprio contributo in termini di idee e di collaborazione". L'esponente della giunta regionale ha poi ringraziato il personale sanitario per l'incessante lavoro compiuto contro il Covid.

Un lavoro "che ha consentito anche di curare persone da fuori regione le quali, grazie alla competenza e alla professionalità dei nostri operatori, sono potute guarire e tornare dai loro cari". Ha quindi concluso ricordando che ora "siamo chiamati rispondere a un altro appello, in cui sono protagonisti loro malgrado i bambini che in Ucraina a causa della guerra non riescono a essere più curati. Una regione come la nostra, che nel momento della tragedia ha conosciuto il valore dell'aiuto e del sostegno, non può che essere in prima fila nell'accogliere nelle proprie strutture questi piccoli per garantire loro la continuità terapeutica necessaria".

Nella foto: bambino ucraino al confine con la Polonia (Lion Udler)

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