in aula
Ricavi delle partecipate in aumento ma pesano i costi, bilancio a Gorizia

Lunedì la discussione in consiglio comunale sul bilancio consolidato, netto incremento dei ricavi per 6 milioni e 600mila euro. I costi.
Sarà da approvare nel consiglio comunale che si terrà lunedì primo ottobre, il bilancio consolidato 2022. Che quest’anno si chiude con una perdita consolidata pari a 538.670 euro, di cui 17.754 euro di pertinenza di terzi. «Il Comune ha – come tutti i Comuni – una contabilità finanziaria. Questa contabilità è anche economica e patrimoniale», ha tenuto a sottolineare l’assessore alle Finanze Lucio Beltrame, che risponde in attesa del rientro dell’assessore Paolo Lazzeri. Fra i componenti negativi della gestione, una quota pari al 44,19% è rappresentata dalle così dette “prestazioni di servizi”.
In questa voce rientrano ad esempio le spese derivanti da appalti, manutenzioni, prestazioni di locazione o quelle di servizi relative a beni immobili. «Le partecipate che entrano nel perimetro di consolidamento hanno una contabilità economica. Si è costretti a mettere assieme sullo stesso piano due cose diverse», spiega. Il documento contabile, infatti, individua gli enti appartenenti al gruppo e quelli compresi in quello che in gergo tecnico viene definito “perimetro di consolidamento”. Di questo fanno parte l’Azienda speciale farmaceutica di Gorizia, la Sdag Stazioni doganali, Irisacqua, Isontina Ambiente, Apt e il Consorzio di sviluppo economico della Venezia Giulia.
Nel perimetro sono state inoltre incluse le partecipate Consorzio sviluppo Polo universitario di Gorizia – che partecipa con una quota pari al 90% - e l’Aeroporto Amedeo duca d’Aosta, società controllata al 100%, nonché oggetto di un piano di ristrutturazione aziendale approvato dal Comune stesso. «La lettura di questa “scopertura” economica è diversa da quella di un bilancio finanziario che si direbbe in disavanzo – rimarca Beltrame -. Con questo documento si evidenzia la necessità di finanziare la scopertura».
Finanziamento che può essere effettuato con misure diverse, che possono andare dal mutuo, al credito, al debito, e ad altre forme di gestione patrimoniale consolidate. Laddove l’esercizio del 2022 ha evidenziato, rispetto al 2021, un netto incremento dei ricavi di 6 milioni e 600mila euro, cui ha fatto da contrappeso un forte aumento dei costi energetici, pari a sette milioni. Con un saldo comunque positivo rispetto all’esercizio precedente, corrispondente a un milione e 258.872, in diminuzione rispetto al precedente di circa 500mila euro. «Lo scorso anno il disavanzo sarebbe stato di un milione e 400mila. Dunque, si può mettere in evidenza il miglioramento», ribadisce Beltrame.
Nonostante l’ammanco derivante dalla gestione dell’ente, è possibile mantenere comunque gli utili in positivo grazie a un 811.751 ottenuti dalle aziende partecipate. Il valore negativo – rappresentato dai proventi e dagli oneri finanziari – comprende invece uno scoperto di un milione 921.509 euro, per lo più derivanti da Irisacqua. Una solidità patrimoniale comunque garantita dall’aumento dell’attivo, per 37 milioni di euro, e dal rafforzamento del patrimonio netto per 31 milioni e 300mila euro. «Irisacqua non va attenzionata, non ci sono problemi – assicura -. Il problema potrebbe essere rappresentato dall’aeroporto».
«Anche in commissione, ho ribadito che abbiamo avuto 103mila euro di perdite. Che può essere una perdita sistematica e continua. L’aeroporto è già stato rifinanziato per mezzo milione, per compensare la perdita. C’è una riduzione del capitale sociale, e così non va bene. A quanto sembra, tuttavia, le operazioni che sono state approntate per ravvivare l’attività dell’aeroporto sono tali da far pensare a una sua ripresa. Ad ogni modo, approvare il bilancio consolidato non significa approvare i bilanci. Abbiamo approvato quello delle farmacie, che sono di proprietà comunale, ma non abbiamo la facoltà di sindacare sulle partecipate».
«I revisori dei conti delle partecipate hanno dato via libera, nonostante l’aumento dei prezzi. Le difficoltà della Sdag, ad esempio, sono legate all’aumento dei costi. Mentre per l’aeroporto si sta avviando un’attività tale da far supporre un invertimento di rotta. Nonostante siano trascorsi tre anni in rosso, il piano giustificherebbe la motivazione di non chiudere». Si tratterebbe di un piano triennale o forse quinquennale che consentirebbe una ripartenza e addirittura un discreto ricavo, sfruttando la vasta area e collocando impianti fotovoltaici ad hoc.
«Non c’è motivo di dismissione – sottolinea ancora -. Se si dovesse riuscire ad allestire un impianto fotovoltaico nella zona, l’energia prodotta potrebbe portare introiti considerevoli. Quindi il bilancio sta in piedi. Il valore negativo è una compensazione tra il Comune e le partecipate, di conseguenza non corrisponde a una mancanza. Perché le valorizzazioni patrimoniali e le entrate sono aumentate».
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