Marcon alla guida del Ric Cormons, raccolta l'eredità di don Paolo

ll Ric Cormons raccoglie l'eredità di don Paolo, gli obiettivi di Marcon

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ll Ric Cormons raccoglie l'eredità di don Paolo, gli obiettivi di Marcon

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 25 Apr 2022
Copertina per ll Ric Cormons raccoglie l'eredità di don Paolo, gli obiettivi di Marcon

Il messaggio di don Paolo, votato il bilancio. La prima assemblea del neopresidente.

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A ormai cinque mesi dal trasferimento di monsignor Paolo Nutarelli da Cormons a Grado, l’associazione Ric che lo ha visto tra le anime principali - e che fa riferimento al centro pastorale "Monsignor Trevisan" - si è riunita ieri mattina per l’assemblea ordinaria. Un momento per fissare i prossimi obiettivi del nuovo presidente, Francesco Marcon (nella foto, al centro), eletto a febbraio dopo l’esperienza come vice proprio di don Paolo. Le parole del sacerdote hanno accompagnato la riunione, con una nota in cui ha portato i suoi saluti e ricordato lo spirito fondato dell’associazione, nata nel 2012.

“Pensare al Ric Cormons - così ha scritto l’attuale parroco della basilica di Grado - significa pensare ad un sogno in cui questa associazione insieme alle altre operanti in parrocchia metta al centro questo luogo che sempre più deve diventare laboratorio di idee, di formazione e di aggregazione come don Bosco ci insegnava. Non è un sogno scontato. È un sogno che deve essere continuamente alimentato e sostenuto. La sfida è quella di avvicinare a questo sogno nuove forze e dare un nuovo impulso all’associazione e di conseguenza al Ricreatorio”.

Marcon, insieme al suo vicepresidente Simone Cappello, ha quindi evidenziato alcuni punti nel suo discorso: “Donpi è stato per tanti anni al centro della nostra comunità, e la sua partenza ci ha fatto capire, forse in modo un po’ brusco, quello che lui diceva da anni..’i preti sono di passaggio, la comunità resta’. Ho visto negli ultimi mesi, e vedo ancora tra la gente un po’ di sconforto e dubbio, anche comprensibile, però ora dobbiamo fare ogni sforzo possibile per diventare quella comunità che resta. Dobbiamo disabituarci alla comodità di avere un centro”.

L’appello del neopresidente è quindi quello di “iniziare ad agire come insieme, perché solo così possiamo sfruttare le splendide basi che già abbiamo per creare qualcosa di solido, duraturo, che possa lasciare il segno nella vita delle persone compongono questa comunità. Come sempre abbiamo detto, Ric Cormons non è l’obiettivo ma è uno strumento che serve per fare del ricreatorio un luogo vivo dove ogni persona, non solo bambini e ragazzi ma anche e soprattutto gli adulti, possano crescere e sentirsi parte una comunità”.

“Ma come tutti gli strumenti può raggiungere il suo scopo solo se viene usato, è mio desiderio infatti che non sia più soltanto il direttivo a proporre le attività ma che ogni singolo socio si senta libero di venire da noi ed esprimere le proprie idee in modo da costruire insieme qualcosa di bello” definendo il concetto di comunità, ha concluso. La parte dei 700 soci del sodalizio ha quindi votato il bilancio, mentre nei progetti futuri sono state confermate le attività già svolte - a partire dal Grest e i campi estivi in montagna - e delineate di nuove, tra cui una gita a Gardaland.

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